Il Musichione, Elio e le Storie Tese strepitosi: distruggono la tv, ma deliziano i timpani

Elio e Sergio Antibiotice, alias Rocco Tanica

Elio e Sergio Antibiotice, alias Rocco Tanica

Elio e le Storie Tese erano, per lo più, un prodotto di nicchia: indiscussi musicisti con la capacità, pressoché unica, di non prendersi mai sul serio.
Mostri sacri di una controcultura che rifiutava l’impegno politico propriamente detto per articolare, invece, una satira sociale graffiante e fuori da ogni possibile schema. Talmente geniali da potersi permettere di passare sempre per cazzari.
Ma questo modo di fare selezionava comunque un pubblico ben preciso: per quanto ampio, comunque selezionato.

Ora, tra X Factor, pubblicità e comparsate un po’ dappertutto, il bacino del pubblico sì è notevolmente allargato, ma i fan della prima ora hanno iniziato a storcere il naso. .
Ma ecco che gli Elii, a sorpresa, tornano a fare gli Elii. E lo fanno nel modo che meno ti aspetti: un programma tv in sei appuntamenti su Raidue. Continua a leggere

Ti lascio una canzone. No, per pietà, tienila tu!

Antonella Clerici versione bomboniera

Antonella Clerici versione bomboniera

Armato della pazienza di Giobbe e della buona volontà di Stakanov, mi sono messo a guardare “Ti lascio una canzone“, ma ammetto che sono bastati i primi 2 minuti per scatenare in me l’irrefrenabile impulso di cambiare canale. Poi, però ho resistito. Stoico.
Voglio fare una premessa: i bambini che cantano con voce da adulti mi fanno una paura fottuta, un po’come quelli dei film horror.

La Clerici è subito ridicola, entra zompettando con la grazia di un ornitorinco, ed è vestita da confetto rosso, anzi da bomboniera.
La trasmissione consiste in una gara tra canzoni noiosissime che vengono giudicate al 50% dalla giuria, e al 50% dall’immancabile televoto.
Si inizia subito col meglio che la musica italiana abbia mai offerto. Fabrizio De Andrè? Francesco Guccini? Gli Area? Paolo Conte? No, le canzoni di Marcella Bella! Che culo! Continua a leggere

GIASS, squallore e noia: Luca e Paolo da Iene a gattini ammaestrati

La Sigla di Giass

La Sigla di GIASS

Prendete due presentatori brillanti, mettetegli in mano del materiale scadente, idee viste e riviste, un po’ comici da serie b, le risate registrate e quegli odiosi rumorini stile Striscia la Notizia, e otterrete GIASS (acronimo di Great Italia Association, bah!), il terribile flop di Canale 5. Annunciato da Antonio Ricci, che è uno che la tv la conosce bene, come un programma nuovo  sperimentale, GIASS fallisce il colpo. Dopo decenni (Paperissima e Striscia la Notizia ormai sono trasmissioni di un altro millennio) l’autore genovese sembrava voler proporre qualcosa di nuovo, ma il risultato è agghiacciante. Lo so, lo so, la colpa è mia che ho voluto fidarmi, ma ero stato tratto in inganno da un buon articolo su Il Fatto Quotidiano! Continua a leggere

On The Road-Joe Bastianich Music Tour: il Bastianich che non ti aspetti…e che non dilude

Bastianich e i musicisti pugliesi sul palco

Bastianich e i musicisti pugliesi sul palco

Quando si parte prevenuti c’è sempre il rischio di rimanere piacevolmente sorpresi.
Ero davvero convinto di farmi quattro risate con la nuova trasmissione di Sky Arte, “On The Road-Joe Bastianich Music Tour“, trovandomi davanti a qualcosa di terribilmente pacchiano  dal titolo eccessivamente presuntuoso, e invece Mr Diludendo confeziona (e produce) un lavoro davvero niente male.
Si tratta di una serie di brevi documentari che ci portano nel cuore della musica popolare italiana. Certo, lui si prende un po’ in giro, dice “diludi” e “se faccio solo Masterchef muoro”, e ovviamente c’è della finzione in alcuni dialoghi tra i protagonisti (con il giudice di Masterchef c’è Mike Seay, percussionista della sua band The Ramps), ma il risultato è gradevole e si fa seguire. Continua a leggere

Le Invasioni Barbariche: domande inutili, la lite Arisa/Venier e i sogni fetish-religiosi di Ornella Vanoni

Daria Bignardi

Daria Bignardi


Daria Bignardi
è un classico esempio di “vorrei ma non posso”. E’ gentile, educata, anche simpatica, probabilmente potrebbe essere un’amabile conversatrice a tavola.
Solo che fa televisione, e in televisione dovrebbe essere richiesto qualcosa in più.
Nonostante alcuni dei suoi ospiti siano anche interessanti (la settimana scorsa c’era Stefano Rodotà, per dire), le domande che pone sono quasi mai scomode e quasi sempre piacione. Si addentra nei dettagli della vita personale, fino quasi a dimenticarsi che c’è anche un pubblico e che non sta parlando con degli amici.

Inoltre, la ragazza, ha una fissazione per i titoli di film. I suoi programmi si chiamano “Tempi Moderni” “L’Era Glaciale” fino all’attuale “Le Invasioni Barbariche” titolo di un bellissimo film canadese, oscar al miglior film straniero nel 2003, che vi consiglio vivamente di guardare. Continua a leggere

Renzi come Gesù, Game of Thrones per Grillo: Crozza è strepitoso

Crozza imita Matteo Renzie

Crozza imita Matteo Renzie

Il ritorno di “Crozza nel Paese delle Meraviglie” non poteva essere più scoppiettante, e non tanto per i personaggi, quasi tutti gli stessi, quanto per trovate e le ambientazioni che sottolineano le grandi intuizioni dl tam di autori
Accompagnato sempre dal suo gruppo di giovani attori e ballerini, dalla Silvano Belfiore Band e dalla spalla e coautore Andrea Zalone, ci ha regalato alcune chicche davvero imperdibili (e io, infatti, non ve le faccio perdere!) con una performance quasi perfetta, leggermente rovinata, purtroppo, da un paio decisamente meno irresistibili.

L’attacco è trionfale, con Renzi che entra come Gesù nell’opera rock di Andrew Lloyd Webber e Tim Rice “Jesus Christ Superstar“, attorniato da una folla che lo acclama e canta osanna.

Continua a leggere

La notte magica di Sorrentino: Oscar per La Grande Bellezza. Gravity domina (7 statuette), ma il miglior film è 12 Anni Schiavo

Paolo Sorrentino e Toni Servillo ritirano l'Oscar per il miglior film straniero

Paolo Sorrentino e Toni Servillo ritirano l’Oscar per il miglior film straniero

Doveva essere la notte di Paolo Sorrentino e così è stato. La Grande Bellezza vince l’Academy Award for Best Foreign Language Film, altrimenti detto “Oscar per il Miglior Film Straniero“, battendo anche lo stupendo “Il Sospetto“, di Thomas Vinterberg.
Non ho nessuna voglia di fare il campanilista, per cui non blatererò sull’orgoglio italiano e roba varia, certo è che con questo successo Sorrentino riporta il nostro cinema all’attenzione del pubblico internazionale, e dimostra che c’è ancora una certa fibrillazione culturale in un Paese ormai in angosciante declino.

Il premio, a mio parere, è meritatissimo. Certo gli Oscar non sono Cannes o Berlino, eppure l’impatto che hanno sul pubblico è tale da renderli il premio più importante del cinema mondiale. Continua a leggere

Sanremo, tra mummie e noia un dubbio: ma la Carrà sniffa coca?


Io ve lo devo dire subito, così fughiamo ogni dubbio: Il Festival di Sanremo è una noia mortale!
Ovviamente lo sapevo già, ma poi ho avuto l’orrenda visione del suicidio di massa di tutti voi, miei deliranti fan, alla notizia che non ci sarebbe stato il post di Sanremo su Se Telecomando.
Così, come Gesù Cristo, ho caricato la croce sulle mie spalle e mi sono sparato sette ore di Festival, una roba che al confronto le due ore e mezza passate sulla sedia del dentista la scorsa settimana sono state un orgasmo.
Tra l’altro, bisogna aggiungere che, per un’intera settimana, sono stati sospesi quasi tutti i programmi di punta in prime time della tv generalista italiana,pubblica e privata, per timore del flop degli ascolti. Cioè se non ti piace il Festival t’attacchi.

Sanremo è, da sempre, lo specchio più limpido di un Paese che non ha mai voglia di guardare avanti, e cerca solo rassicuranti sguardi sul passato.
Per dire, mentre Jimi Hendrix bruciava la chitarra sul palco suonando l’inno americano, da noi si esibivano Little Tony e I Ricchi  e Poveri. Continua a leggere

Affari tuoi, il pacco dei pacchi

Flavio Insinna
Si può trasformare un format un decisamente banale in un format veramente indecente? Ovvio che sì. basta volerlo, e alla Rai lo vogliono
Quando il programma della Endemol fece la sua apparizione su Raiuno, nel 2003, fu del tutto evidente che lo show non si basava tanto sul format, che tra l’altro nella sua versione base è di una banalità sconcertante, quanto sul conduttore: Paolo Bonolis.
Da grande istrione qual è, quando non pretende di fare il filosofo e si dedica all’intrattenimento puro, Bonolis fu un fulmine a ciel sereno nel cosiddetto “access prime time”, mettendo per la prima volta in crisi la leadership decennale di Striscia la Notizia.
Ma quando nel 2005 Bonolis lasciò, si vide che il contenitore non era in grado, da solo, di tenere.
Da allora, con alti e bassi, si sono alternati conduttori di ogni tipo, tra cui perfino Pupo (Pupo!), ma soprattutto s’è cercato di rendere meno elementare il gioco, inserendo una serie di, peraltro ignobili, varianti. Continua a leggere

Quattro Matrimoni, tre “porcone” e il mio funerale

Paola, Desire, Marinella e Antonella

Paola, Desire, Marinella e Antonella

Ieri sera ho rischiato di morire.
Volevo regalarvi un commento sulla prima puntata del nuovo show,  in sei puntate, che Fox Life manda in onda, ogni mercoledì alle 21, trovata sul mio Sky “on demand”, ma le risate sono state talmente tante da portarmi vicino alle convulsioni e ad una crisi cardiorespiratoria.
Io ve lo dico, non so per quanto tempo ancora potrò fare questa vita, comincio ad avere una certa età!
Il programma in questione si chiama “Quattro Matrimoni In Italia”  e consiste nel malsano esperimento di mettere in competizione tra loro 4 spose che devono, a turno, votare i matrimoni delle altre concorrenti, e la coppia vincitrice si aggiudica un viaggio in una “località segreta” probabilmente scelta dalla Cia!

Una cosa che non si dovrebbe mai fare, quasi da denuncia per istigazione alla violenza!
Anzi chiedo alle autorità competenti di avviare un’indagine per scoprire se, a telecamere spente, ci siano state fatti di sangue tra le quattro belve.
Io vorrei chiedere a chiunque di voi sia sposato (e soprattutto a quelli che stanno per sposarsi, e chi ha orecchie per intendere, intenda), cosa direbbe vostra moglie se durante la cerimonia e la cena ci fossero tre perfette sconosciute che passano il tempo a criticare ogni aspetto del matrimonio davanti ad una telecamera. Continua a leggere