Va in onda da qualche settimana, su Raidue, “Quanto Manca“, condotto da Katia Follesa, con Nicola Savino e Rocco Tanica.
Si tratta di un modesto show, con uno stile che ammicca ai format comedy americani, che, con la scusa di raccontare le notizie della settimana, prova a rileggerle in chiave ironica.
Nonostante il tentativo di sviluppare un format giovane ed ipertestuale, qualcosa che si muove tra la tv, la rete, gli smartphone, e nonostante una comicità sempre garbata, molti sono gli aspetti che non convincono.
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Il Musichione, Elio e le Storie Tese strepitosi: distruggono la tv, ma deliziano i timpani
Elio e le Storie Tese erano, per lo più, un prodotto di nicchia: indiscussi musicisti con la capacità, pressoché unica, di non prendersi mai sul serio.
Mostri sacri di una controcultura che rifiutava l’impegno politico propriamente detto per articolare, invece, una satira sociale graffiante e fuori da ogni possibile schema. Talmente geniali da potersi permettere di passare sempre per cazzari.
Ma questo modo di fare selezionava comunque un pubblico ben preciso: per quanto ampio, comunque selezionato.
Ora, tra X Factor, pubblicità e comparsate un po’ dappertutto, il bacino del pubblico sì è notevolmente allargato, ma i fan della prima ora hanno iniziato a storcere il naso. .
Ma ecco che gli Elii, a sorpresa, tornano a fare gli Elii. E lo fanno nel modo che meno ti aspetti: un programma tv in sei appuntamenti su Raidue. Continua a leggere
Con Lol:) Raidue tocca il fondo e comincia a scavare
Se non avete mai capito perché gli americani sfottono continuamente i canadesi, Raidue ha la risposta per voi.
Va infatti in onda, sulla seconda rete della tv di Stato, “Lol:)” , col sorrisetto già nel titolo, perché se sperano che sorridano i telespettatori stanno freschi.
Lol:) è , per l’appunto, una sitcom canadese, o meglio una striscia di circa 7 minuti, che va in onda su Raidue alle 21, e bastano pochi attimi di visione per chiederti che faccia possa avere il dirigente che ne ha approvato l’acquisto coi soldi dei contribuenti.
Per chi non lo sapesse, Lol è l’acronimo di “laughing out loud”, e si usa soprattutto nelle conversazioni via chat, per indicare un fare scherzoso, o grasse risate. Proprio quelle che promette la presentazione: “Cinque attori comici, nei panni di personaggi sempre diversi, creano situazioni esilaranti e garantiscono risate e divertimento”.
I nuovi campioni della commedia, Réal Bossé, Martin Drainville, Antoine Vézina, Sylvie Moreau e Julie Ménard, praticamente i fratelli Marx del terzo millennio, magistralmente diretti da Pierre Paquin, ci regalano momenti di inarrivabile comicità.
Una coppia è seduta al tavolo di un ristorante e lui fissa morbosamente le gambe della ragazza al tavolo di fronte. Arriva il sommelier con la bottiglia, ma lui non lo degna di uno sguardo. Quindi il sommelier si rivolge a lei che, prima approva, poi prende la bottiglia e la rompe in testa al compagno. Risate (registrate).
In astronave lei sta ai comandi, lui si finge sonnambulo per palparle i seni. Lei gli mette le mani a posto e se ne va. Lui apre gli occhi per far capire che fingeva e schiocca le dita dispiaciuto. Risate, come sopra. Continua a leggere
I Fatti Vostri, coi soldi nostri
Mettiamoci subito d’accordo su un punto, e il resto verrà da sé: Giancarlo Magalli è il Pinguino di Batman. Vi ricordate Danny DeVito nel film di Tim Burton? Ecco Magalli è DeVito quando si traveste.
Il fisico da bombolone alla crema, l’andatura lievemente impacciata, la fronte inutilmente spaziosa e quel viso tutto concentrato sulla parte inferiore della testa, come se volesse scappare da lui ma non ci riuscisse, col naso che, protendendosi in avanti, urla al telespettatore: ti prego, strappami via non lo sopporto più.
In effetti non dev’essere una gran vita quella del naso di Magalli.
Ma la cosa peggiore sono gli occhi. Piccoli, porcini, bonari, pronti a brillare a contorno di un sorriso sornione che sembra volerti accogliere, ma dietro il quale, con un po’ d’attenzione, puoi scovare la furbizia italiota della peggiore specie. Continua a leggere