Walking Dead, il promo dell’ultimo episodio prima della pausa

Nonostante il mio tentativo di vedere sempre il lato positivo delle cose, anche in una serie apocalittica, devo ammettere che il bilancio della prima metà della quarta stagione di The Walking Dead, per ora, è piuttosto negativo.

Fino al sesto episodio, niente da dire. Anzi la narrazione mi è sembrata adattarsi piuttosto bene alle precedenti tre stagioni: la storia della malattia è una bella trovata, un nuovo genere di minaccia in un mondo che ne ha già conosciute tante.

Con la sesta e ancor di più con la settimana puntata però, gli autori hanno decisamente abbassato il livello e hanno prolungato eccessivamente la storia. Soprattutto perché The Walking Dead si era dimostrata capace di essere anche una serie introspettiva, ma senza cadere nei soliti schemi. Aspetterò comunque l’ottava puntata per tirare le mie conclusioni. Continua a leggere

Forum: rave, droga e il moralismo ipocrita di Barbara Palombelli

Barbara Palombelli

Barbara Palombelli

Barbara Palombelli sta al giornalismo come il Gabibbo sta all’astrofisica.
Ma nessuno gliel’ha mai detto, quindi lei, con quella cadenza da personaggio di Carlo Verdone, continua a spacciasi per opinionista, di quelli che non sanno nulla di nulla e quindi dicono la loro su tutto.
Per la sua edizione di Forum ha preteso, quindi, che le “cause” fossero incentrate sull’attualità

La puntata di ieri, infatti si apre con lei che, tutta fiera e tradendo un sorriso soddisfatto, dice testualmente: “grazie di averci seguito, questi giorni sono giorni in cui noi ci cimentiamo con temi molto forti e molto duri, ci avete continuato a seguire e questo ci riempie d’orgoglio, ve lo voglio dire, perché non abbiamo preso le scorciatoie – e qui ci mette una certa enfasi- dei temi facili, e anche oggi affrontiamo un tema durissimo, un tema, pensate, io per due anni alla radio dove lavoravo, ho fatto una campagna per sensibilizzare le autorità, le persone, e il mio pubblico (che lei, quindi, distingue dalle autorità e dalle persone. Che saranno? Pesci rossi?) sulla questione della droga. Purtroppo ho riscontrato una grande ignoranza, nel senso Continua a leggere

Dinner Date: come ti cucino la tipa a cena

Veronica

Se non sapete cantare e vi siete disperati scoprendo “Sing Date“, non temete perché su SkyUno non si fanno mancare niente.
Capita infatti di imbattersi anche in Dinner Date, il programma tv per rimorchiare cucinando.
Se non sapete né cantare né cucinare, ma siete campioni condominiali di tiro alla pantegana, avete solo da aspettare e sperare che qualcuno inventi Hunting Date. Oppure potreste anche fare all’antica e imparare ad approcciare una persona conosciuta in modo normale.
Dinner Date è un programma televisivo britannico andato in onda su ITV STV e UTV per tre stagioni, dal 2010 al 2012, e poi, giustamente, abortito.

Veronica, 29 anni, americana trapiantata a Londra, cerca l’uomo giusto sfogliando cinque menu, e scegliendone tre. Poi scroccherà tre cene a casa dei rispettivi autori, e ne sceglierà uno per una “cena romantica” al ristorante. Continua a leggere

Walking Dead: Croce sul cuore

Il Governatore (David Morrissey)

Il Governatore (David Morrissey)

L’esca”, Il sesto episodio della quarta stagione di The Walking Dead è senza dubbio un’astuta e maligna trovata da parte degli autori per torturarci e tenerci sulle spine!

Sebbene mi aspettassi una puntata incentrata sul Governatore, non pensavo che l’intero episodio avrebbe girato attorno a lui.
Anche se è certamente uno dei miei personaggi preferiti (per ora… lo era anche Rick prima dei suoi tormenti e prima del suo colpaccio con Carol!), aspetto con ansia di vedere come si svilupperanno le cose alla prigione.
Ma come ho scritto spesso , gli autori hanno una gran cura della psicologia dei personaggi. Dunque, dopo mesi di latitanza, i fans del Governatore volevano risposte sul “dopo Woodbury” e la sesta puntata li ha accontenti. Continua a leggere

Servizio Pubblico e i miracoli di San…toro


Ieri Michele Santoro ha compiuto tre miracoli:

Innanzitutto ha costruito e gestito una puntata sui problemi economici del Paese senza urla o litigi da cortile.
Una puntata che ha scavato, con perizia e professionalità, dentro argomenti considerati tabù in Italia da troppo tempo, soprattutto negli ambienti pseudo-progressisti.
E lo ha fatto senza mai annoiare, e senza discorsi tecnicisti, ma anche senza mai banalizzare in stile Ballarò.
Ed è stato premiato con 2.257.000 spettatori pari al 10.18% di share. Continua a leggere

Filippo Timi: indagini da bar

Filippo Timi

Filippo Timi

Dopo Quo Vadis Baby, Romanzo Criminale, Faccia D’Angelo, continua la sperimentazione seriale di Sky.
Arriva, infatti, su Sky Cinema la nuova miniserie tv “I delitti del BarLume“, tratta dai fortunati romanzi di Marco Malvaldi.
Composta da due episodi della durata di meno di 80 minuti, la serie, ambientata nella provincia toscana, ha per protagonista Filippo Timi nei panni del barista Massimo.

Ex matematico, lascia la facoltà per gestire un piccolo bar di provincia, costantemente “occupato” da un gruppo di fanatici attempati(nelle interviste Timi li definisce quattro “Colombo” in pensione, caserecci, che ne azzeccano una su quattro) che, per spezzare la noia tra una partita a carte  l’altra, si improvvisano detective e lo coinvolgono, suo malgrado, nelle indagini sui delitti avvenuti nella zona. Continua a leggere

Gazebo, Zoro: e Maurizio Gasparri twittò “Obama Go Home”!

Diego Bianchi, in arte Zoro

Diego Bianchi, in arte Zoro

Gazebo ci accoglie con la splendida “Vanità di Vanità” di Angelo Branduardi, interpretata da Roberto Angelini. Ma, dopo le prime battute di Missouri4 e di Marco Damilano, ecco subito la chicca della serata: Maurizio Gasparri che, in preda a non so quale delirio, decide di ribattere ai tweet di Obama.
Naturalmente non entrando nel merito, non ne è minimamente capace, e probabilmente non capisce l’inglese, ma con un paio di originalissimi slogan che vedete nella foto più sotto.
Non so cosa avrei pagato per poter vedere l’espressione soddisfatta dell’Alvaro Vitali della politica italiana mentre inviava i suoi tweet.
E qui ho qualcosa da ridire: il decimo posto nella classifica di Gazebo è l’evidente complotto di una giuria comunista. Gasparri era da podio! Quasi quanto David Parenzo che fa lo sborone con Khamenei vantando più follower dell’Ayatollah. Continua a leggere

Otto e Mezzo: falchi e polli

Lilli Gruber

Lilli Gruber

Non ho mai amato tanto Lilli Gruber, ma devo dire che da quando conduce Otto e Mezzo, ovvero dal 2008, ha reso il programma decisamente più godibile.
La farsa dei due conduttori schierati l’uno contro l’altro, che aveva caratterizzato i primi 7 anni della trasmissione, non aveva prodotto nulla se non una contesa tutta giornalistica a scapito di quella degli ospiti.
Sulla stessa idea era stato costruito in questi anni In Onda, e aveva prodotto gli stessi identici risultati, fino allo “scoppio”, prima della coppia Telese-Costamagna, poi della coppia Telese-Porro.
Invece l’ex volto del Tg1 sembra lavorare con serietà ed impegno. Il che le ha anche consentito di portare lo share della trasmissione da una media annua del 2,98% quando ha preso in mano la conduzione, al 6,93% dell’ultima stagione.

Nella puntata di ieri di Otto e Mezzo si è ripetuto il classico canovaccio della polemica Pd-Pdl, alleati in un Governo di larghe intese, così larghe che nessuno s’è ancora inteso. Continua a leggere

Il Fantasma di Marzullo

Gigi Marzullo

Gigi Marzullo

Seduto in poltrona, un po’ indeciso sull’argomento che dovrò affrontare nel prossimo post, l’istinto mi fa pigiare 101 sul telecomando di Sky. Un fascio di luce color blu notte invade la stanza e come per miracolo appare Marzullo. Senza Marzullo.
Onestamente questo miracolo della Rai non l’avevo ancora visto.

Gigi Marzullo è senza dubbio un outsider della tv italiana, un oggetto misterioso ed incomprensibile ai più. E, probabilmente, quello più preso in giro ed imitato. Eppure ognuno di noi saprebbe parlare marzullese.
Infatti ci ha tormentato per quasi 25 anni con i suoi “ci siamo anche questa notte, cari amici della notte di Raiuno, per chi è ancora sveglio, per chi non ha voglia o non può dormire, per chi vuol saperne di più di Pinco Pallino“, e poi la telefonata con la dottoressa Laurelli, il “si faccia una domanda, si dia una risposta“, e la mitica chiusura: Continua a leggere

Ballarò: Floris e le olimpiadi della noia

Giovanni Floris

Giovanni Floris

Quando a fine puntata Giovanni Floris dice “alè” mi viene voglia di stenderlo con un cazzotto.
Con quella faccia da secchione del primo banco che non ti passerebbe il compito nemmeno se da questo dipendessero i destini del mondo, il presentatore di Ballarò è un uomo per tutte le stagioni.

Non che sia viscido e mellifluo come Bruno Vespa (di cui a breve prometto di parlarvi, perché questa novità della clessidra gigante mi ha provocato un dolce brivido d’eccitazione lungo la schiena), e nemmeno pienamente lecchino come Emilio Fede.
Ma si muove agilmente, nonostante la postura da scopa infilata nei reconditi abissi, nelle acque della politica italiana. Infatti piace alla sinistra, soprattutto ai dirigenti del Pd, perché “è uno di noi” e non rompe troppo le scatole. E, nonostante le sceneggiate, piace alla destra i cui esponenti fanno a gara per essere presenti nel suo studio.
Se poi piace o non piace al pubblico, chi se ne frega. Continua a leggere