Io ho sempre avuto una certa stima per Luciana Littizzetto perché è intelligente, ironica, diretta, pungente, sagace, senza dubbio una delle teste migliori della televisione italiana. O almeno l’avevo fin quando non è stata colpita in pieno da un’ incudine.
No, perché solo una simile eventualità potrebbe spiegarmi come faccia a sputtanarsi tanto prestando la voce ad una finta foca.
Innanzitutto lei fa satira, spesso satira sulla televisione e satira sulla pubblicità.
La satira, per sua stessa natura, spinge il pubblico a mettere in moto il cervello, a farsi critico,a diffidare, a porsi domande, ad andare a fondo. Ma anche ad affrontare le cose con leggerezza d’animo (che non vuol certo dire superficialità, vuol dire semmai non prendersi eccessivamente sul serio).
La pubblicità, invece, anche la più bella, o quella del prodotto migliore, tende ad ammaliare, a convincere, a catturare con dettagli e con escamotage comunicativi, l’attenzione dl potenziale cliente.
Ed il testimonial, soprattutto se famoso, fa in qualche modo da garante del messaggio pubblicitario. Se a me piace Cannavaro e Cannavaro pubblicizza il rasoio Gilette,in me scattano due meccanismi psicologici: il primo è che se uso il prodotto mi sentirò un po’ come Cannavaro, il secondo è che se lo usa Cannavaro, o se comunque me lo consiglia, vuol dire che è buono.
E forse non tutti i personaggi famosi che si prestano alla pubblicità riflettono abbastanza sul loro potere. E da grandi poteri, diceva Ben Parker, derivano grandi responsabilità!
La pubblicità è quindi in qualche modo agli antipodi rispetto alla satira, e sono convinto che un autore o attore satirico che faccia pubblicità perda parecchio della propria credibilità.
Tanto più se, come la Littizzetto, casca facilmente nelle polemiche.
Pubblicizzando la Coop, infatti, l’attrice torinese è incappata in due polemiche, che probabilmente non sarebbero capitate ad un testimonial diverso.
Prima le cassiere le scrivono descrivendo la propria condizioni di donne e lavoratrici sfruttate e sottopagate (potete leggere la notizia qui), e, anche se dicono di credere alla sua buonafede, in fondo lanciano un grido di aiuto.
Poi, e questa è anche peggio, si mette a fare un pezzo di satira, a Che Tempo Che Fa, prendendo in giro la Conad, storico concorrente della Coop. La Conad reagisce, tirando in ballo, ironia della sorte, una specie di conflitto di interessi.
Ma, detto tutto questo, possiamo pure comprendere che Luciana Littizzetto non si ponga il problema, voglia alzare un po’ più di grano, e fare della pubblicità.
Ma io dico, con tutte le proposte che avrà, c’era bisogno di interpretare la foca? Per giunta in uno spot talmente stupido da far sembrare Biscardi un Nobel per la letteratura.
A questo proposito mi sono sempre chiesto perché mai gli spot natalizi siano sempre decisamente più stupidi dei loro colleghi spot del resto dell’anno, in particolare quelli delle compagnie telefoniche.
Certo la Littizzetto non è l’unica, ricordo solo che negli spot vodafone c’è il pinguino Elio e l’orso Abatantuono, altri due che non avrebbero nessun bisogno di sputtanarsi a livello planetario con performance che non rendono giustizia alla loro bravura.
E su Elio in particolare ce ne sarebbero davvero tante da dire.
Ma di questi tre solo la Littizzetto si mette a fare la morale agli altri e a colpire con fendenti chiunque le capiti a tiro, quindi è proprio da lei che non ce lo si aspetta.
In più, e questo fa davvero ridere, fino a pochi anni fa lei stessa pubblicizzava un’altra compagnia telefonica, la 3.
Ma che credibilità può avere chi pubblicizza due prodotti direttamente concorrenti?
Sarebbe come se un politico prima si candidasse a destra e poi a sinis…ok ho sbagliato esempio!
Diciamo che sarebbe come se gli eredi del Pci si fossero d’un tratto convinti che il capitalismo sia buono e gli Usa una grande democraz…daj, mi pare chiaro che la politica, come metro di paragone, non vada bene. A meno che non si parli di un politico serio.
Ecco, sarebbe come se Mandela, divenuto presidente dopo anni di lotte e di carcere avesse detto: “sapete che c’è? W l’apartheid”. Non esiste, non si fa!
Ma Lucianina,come la chiama Fazio, si permette questo ed altro.
Otello Piccoli
Mercenari…ho stima anche io di Luciana, ma alla fine il denaro “tira”..e l’ideologia si nasconde. Sigh.
Questa volta non sono d’accordo. Secondo me dai un ruolo morale alla Litizzetto decisamente eccessivo. Premetto che mi piace e mi fa ridere, amo il suo genere di satira. Però non stiamo parlando di un’intellettuale, nè di un’istituzione pubblica. Cioè è vero che fa della satira anche politica, ma è anche vero che parla di Walter e Jolanda il 70% del tempo, gioca a masticare la cicca e attaccarla sul tavolo e altre cose un pò volutamente triviali. Quindi non ci vedo niente di deludente o stonato nel fatto che faccia la voce della foca. Più che altro la pubblicità è brutta!
Temevo che il discorso potesse non essere chiaro.
Non è un questione di ruolo morale, è sempre questione di comunicazione.
A mio parere, con queste scelte, si rende meno credibile sia come attrice satirica, che come testimonial, tutto qui. E, sì, la pubblicità è orrenda!
Sono d’accordo. Secondo me è in generale il ruolo di testimonial che non va bene. Soprattutto quando a farlo è gente piena di soldi. In fondo quando si hanno tanti soldi ci si può permettere una coerenza che ad altri non è permessa no? Eppure non la usa nessuno.
Sempre interessanti i tuoi post comunque, ciao!
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