Imo Flora, tazze magiche e batteri buoni


Una ragazza, vestita di giallo, passeggia per strada. Alle sue spalle un negozio di fiori, mentre una giovane coppia, poco distante, cammina a braccetto guardandosi negli occhi. La musica di sottofondo è rilassante, io sto quasi per cascarci quando la dolce voce fuori campo dice: “uno dei segreti di un intestino sano è la flora batterica“. Ecco, ci siamo, si parla ancora una volte di donne che devono digerire o andare al cesso. Tra l’altro io starei anche cenando, ma dubito che questo interessi alla casa farmaceutica, agli autori dello spot, alla  voce fuori campo, o alla ragazza in giallo.

Quest’ultima, infatti, del tutto incurante di quello che accade intorno a sé, figuriamoci di quello che accade al di qua dello schermo, comincia a frugare nella sua borsa (ci fosse uno che guarda dove mette i piedi in questo spot), tira fuori una bella confezione di Imo Flora, e la porta ad altezza ventre.

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Danio Snack, perché le donne negli spot fanno solo sesso orale?


Alzi la mano chi non ha strabuzzato gli occhi davanti al nuovo spot del “Danio Snack” della Danone.
Lei è una donna in carriera, intenta ad illustrare le slide a quello che potrebbe essere un consiglio d’amministrazione, o, più probabilmente, vista l’ambientazione, una riunione col cliente di una campagna comunicativa.
Tutti la osservano ma, in agguato a capo tavola, c’è il “senso di fame”, ovvero un pupazzetto che sembra un po’ copiato dal vecchio Mr Chuck della Chupa Chups, il quale minaccia la sua tranquillità con fastidiosi rumori.

Lei prima sorride, cercando di ostentare indifferenza, poi assume uno sguardo come se la stessero sodomizzando, e  la voce fuori campo dice: il senso di fame ti molesta? Continua a leggere

Barbieri, Renzi e i datterini magici

Bruno Barbieri

Bruno Barbieri

Questo è un antipasto di Masterchef. Come sempre il commento alle puntate lo troverete domattina alle nove sulle pagine del blog, mentre oggi voglio proporvi una vera e propria chicca.
Finora, lo ammetto, mi sono trattenuto, ma adesso che la stagione sta finendo, non posso fare a meno di parlarvene, non posso più tacere!
Chi segue con attenzione le puntate sa che, durante gli stacchi pubblicitari del più noto show culinario, accade una cosa che ha spiazzato anche i telespettatori abituati a tutto: il giudice Bruno Barbieri fa il testimonial per lo spot della “Così Com’è“, che non è il disco degli Articolo 31, ma una marca di pomodori datterini in barattolo di vetro Continua a leggere

Spot farmaci: lei si gratta l’inguine, lui ha una morsa in testa, e i malati siamo noi?

Lo spot di Moment Act

Lo spot di Moment Act

Le pubblicità dei farmaci sono straordinarie! Riescono a raccontarti storie incredibili, senza mai, e dico mai, darti alcuna informazione utile sul farmaco stesso.
Anzi, mediamente fanno così: “oh, stai male? Vedi tutto in bianco e nero? Col nostro farmaco il mondo diventa a colori”. Fine della pubblicità.
Poi, scritto in modo che ti ci vorrebbe la vista di un’aquila, oppure detto a velocità supersonica affinché tu non lo capisca, ecco che arriva la  seguente informazione: “puòfartimalissimovietatoseseincintaobesasottopesoseseialtosoprailmetroessanta
obassosottoilmetroecinquantanondeviusarlosepersbaglioprendiladosesbagliatativ
engonodueporrisulnasoeuntartufonelculolannoscorsomiacuginausandolaèrimastai
ncintaanchesenonscopadalnovantatrè
“. Continua a leggere

Spot auto: sogni di sfrecciare e finisci a bestemmiare

La Skoda Octavia Wagon viaggia indisturbata

La Skoda Octavia Wagon viaggia indisturbata

Avete mai fatto caso a quanti spot sulle automobili passano in tv? Provate a contarli, resterete stupiti. L’altra sera su Canale 5 sono riusciti a mandarne in onda due di 30 secondi in soli 2 minuti di stacco pubblicitario.
In compenso erano due spot decisamente interessanti, e vale la pena raccontarveli

La Skoda, per la sua Octavia Wagon ci presenta un quadretto familiare.
In primo piano le due donne di casa, accanto all’auto, osservano una scena che si svolge nel giardino: il padre, tutto contento, gioca sull’altalena, mentre il figlioletto lo osserva da giù, fingendo entusiasmo. Ma quando l’inquadratura si sposta sui due, il padre si lancia dall’altalena con grande gesto atletico. Poi va ad abbracciare il figlio, e la voce fuori campo ci racconta che “la vita è fatta di momenti eccezionali”.
Senza dubbio, se non fosse che nella realtà se una donna uscisse di casa e vedesse il marito che, non solo va sull’altalena al posto del bambino, ma gli insegna anche a lanciarsi di sotto, minimo minimo chiede il divorzio, ma solo dopo averlo preso schiaffi a due alla volta finché non diventano dispari. Continua a leggere

Activia: la balla del Bifidus e i sorrisi che vengono…da dentro!

Alessandro Borghese per Activia

Se c’è una cosa nella vita che non ho mai potuto sopportare è il Bifidus!
Ora lo so, posso passare per pazzo, ma seguitemi e capirete che non è così! Spero.
Alessandro Borghese, chef noto più per le sue presenze televisive che per i ristoranti in cui ha lavorato, sta palleggiando con una mela verde, forse convinto che si tratti di una pubblicità della Mentadent, quando, alla domanda curiosa della sua amica, le confessa che ha un trucco per mantenere quel bel sorriso così intelligente e così amichevole, che ti verrebbe voglia di vederlo recitare la parte della vittima nella trilogia completa di Hostel: va tantissimo al cesso. Come? Mangiando Activia, ovviamente!

Per lui la regolarità intestinale è tutto! Se si è alzato soddisfatto dalla tazza può succedere qualunque cosa: gli muore il gatto, gli affettano la nonna, lo chiudono in uno sgabuzzino con Aldo Biscardi. Lui non fa una piega. Continua a leggere

Conad rimette la donna al suo posto: in cucina, muta e felice


Io non l’avevo ancora visto, ma l’altra sera sono rimasto a bocca aperta.
Anno del Signore 2014, lui è seduto al tavolo della cucina, con fare pensieroso. Alle sue spalle appare una donna, presumibilmente la moglie, che con tono arrendevole gli dice: “allora vieni a letto?”
Lui non risponde sì o no, non la degna di uno sguardo (non dev’essere forse granché a letto, lei) e lascia una frase in sospeso: “stavo pensando…”
Lei (recitando come una cagna, nda), sobbalza: “ad un’altra donna?”
Ma lui, con aria inutilmente furba, finalmente si gira e dice: “a milioni di donne!”

Lei è rassicurata da questa affermazione (e noi ci rassicuriamo insieme a lei) e annuisce subito soddisfatta, mentre lui le racconta che per fare felici le donne metterà la pasta, il latte e, su suggerimento diretto della moglie, la farina a prezzi bassi e fissi. Continua a leggere

Spot Wind: Panariello in palestra, si allena per fregarti

Ci deve essere un motivo, ignoto a noi comuni mortali, per il quale le pubblicità delle aziende telefoniche sono una più idiota dell’altra.
I testimonial sono quasi sempre degli attori comici (se così si può dire), come se noi al telefono ci raccontassimo solo barzellette.
Ma c’è di più: nulla di quello che dicono ha a che vedere col telefono. Potrebbe benissimo essere la pubblicità di un gelato, di un bagnoschiuma, dell’associazione nazionale scacchisti del pomeriggio, non cambierebbe nulla.

Una delle più insopportabili in assoluto è quella della Wind con Giorgio Panariello che, accompagnato da Vanessa Incontrada, va ad iscriversi in palestra. Dopo aver imitato Briatore, fatto battute ai giapponesi, essersi spacciato per uomo d’affari, essersi vestito da donna, ecco che ce lo ritroviamo versione fidanzato paffuto, bisognoso di dimagrire. Continua a leggere

Spot Vodafone: quella gran foca di Luciana Littizzetto

Io ho sempre avuto una certa stima per Luciana Littizzetto perché è intelligente, ironica, diretta, pungente, sagace, senza dubbio una delle teste migliori della televisione italiana. O almeno l’avevo fin quando non è stata colpita in pieno da un’ incudine.
No, perché solo una simile eventualità potrebbe  spiegarmi come faccia a sputtanarsi tanto prestando la voce ad una finta foca.

Innanzitutto lei fa satira, spesso satira sulla televisione e satira sulla pubblicità.
La satira, per sua stessa natura, spinge il pubblico a mettere in moto il cervello, a farsi critico,a diffidare, a porsi domande, ad andare a fondo. Ma anche ad affrontare le cose con leggerezza d’animo (che non vuol certo dire superficialità, vuol dire semmai non prendersi eccessivamente sul serio).
La pubblicità, invece, anche la più bella, o quella del prodotto migliore, tende ad ammaliare, a convincere, a catturare con dettagli e con escamotage comunicativi, l’attenzione dl potenziale cliente.
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A Natale puoi, fare il cxxxo che vuoi. Il nuovo (vecchio) spot della Bauli

Il nuovo piccolo testimonial della Bauli

Il nuovo piccolo testimonial della Bauli

Ormai il via al periodo natalizio non è più dettato dall’addobbo dell’albero, o dalle luminarie per strada. No, sai che è Natale quando arriva la pubblicità della Bauli.
Avete presente quel motivetto scritto apposta per rincoglionirti e rimanerti in testa per sempre? A Natale puooooooi, uccidere il pubblicitario della Bauliiiii…
Sono parecchi anni che ce lo propinano ad ogni inizio di dicembre e io lo aspetto come si aspetta una condanna a morte. Sai che sta arrivando, ma non ti hanno ancora detto la data. E tu tremi ogni volta che arriva una nota che possa assomigliare all’inizio del jingle.

Io ricordo ancora quanto mi colpì la prima volta che lo vidi. E mi colpì per almeno un paio di motivi:
in quella prima versione dello spot il bimbo distribuiva pandoro a tutti, ma quando toccava darne un po’ al barbone, si girava come per chiedere il permesso ai suoi, che, titubanti, glielo concedevano.
Come dire, ma sì anche al barbone, ma solo stavolta. Continua a leggere