Sarà l’offensiva contro la nuova proposta di legge sui derivati della canapa (per cortesia, non chiamatele droghe leggere o questa battaglia non si vincerà mai!), sarà una mossa del Clero Militante in difesa di don Roberto, saranno i vigili urbani che, travolti dalle polemiche sull’ordinanza “movida” non vogliono sentir parlare di rave nemmeno per scherzo, ma ieri pomeriggio mi sono ritrovato l’account sospeso e, subito dopo, la notifica della cancellazione del video della puntata di Forum in cui Barbara Palombelli e Don Roberto parlano di rave. Meno di 30 secondi, ripresi anche male col cellulare, hanno parecchio infastidito Mediaset, che si sente lesa nei suoi diritti. Continua a leggere
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Baciamo le Mani: la mafia secondo Mediaset
Come parlare di mafia usando proprio tutti gli stereotipi possibili? Facile, basta farlo fare a Canale 5!
In queste settimane, infatti, vanno in onda, sulla rete ammiraglia Mediaset, le repliche del grande successo dello scorso autunno “Baciamo Le Mani- Palermo New York 1958” con l’inossidabile coppia Sabrina Ferilli-Virna Lisi, che ci aveva già deliziati con l’agghiacciante “Madre Aiutami“. Anzi, ormai possiamo dire che Virna Lisi è il villain ufficiale di Sabrina Ferilli.
Ida, scesa in Sicilia dal nord, scopre che il marito è un killer di mafia e decide di collaborare con la giustizia. Ovviamente la mafia reagisce e suo marito fa una brutta fine. Anche lei dovrebbe farla, perché Don Cesare manda un prete-sicario a fare esplodere il vagone sul quale viaggia col figlio. Continua a leggere
Mediaset presenta Centoventi. Peccato che le immagini siano rubate ad Announo
A Mediaset sono completamente impazziti. E non parlo della guerra dei diritti tv appena conclusa, con la gelosia nei confronti degli incontri tra l’ amministratore delegato di Sky ed il Governo, né delle dichiarazioni di Pier Silvio Berlusconi su Renzi.
Presentando due giorni fa il nuovo palinsesto, l’azienda di Cologno Monzese ha mandato in onda un video di promozione, che comprendeva tutte le principali novità e le conferme per la stagione televisiva che verrà.
Tra le nuove (agghiaccianti) proposte, come Rising Star, ennesimo talent canoro stavolta copiato da Israele, o Tu Sì Que Vales (talent anche questo, che sarà condotto da Maria De Filippi, Gerry Scotti, Rudy Zerbi e Geppi Cucciari), arriva anche un format che loro stessi definiscono “di avanguardia”, chiamato Centoventi. Continua a leggere
La Casa degli Assi: ok il poker in tv, ma risparmiateci le lagne
Se vi piace il poker texas hold ‘em, non potete perdervi gli ultimi 20 minuti delle puntate de La Casa degli Assi.
Le partite sono divertenti e, se siete dei principianti, o degli appassionati vogliosi di carpire qualche segreto, la visione può essere interessante.
Non solo: tra i commenti di Luca Pagano e Alberto Russo, e le lezioni di poker di quest’ultimo, anche la “didattica”, se così vogliamo definirla, ha un certo peso.
Si giocano varie partite, alcune per conquistare chips, altre per le eliminazioni. I concorrenti vengono eliminati due alla volta e, spesso, sostituiti da altri che si qualificano online. L’ultimo che rimane in gara vince 50.000 euro.
Il problema, però, è tutto il resto del programma: due maroni da qui a Marrakech (dove, non si sa per quale motivo, si svolge l’intera vicenda). Continua a leggere
Extreme Makeover Home Edition: tra noia, squallore e le finte lacrime di Alessia Marcuzzi
Il concetto di base è sempre lo stesso: voi fate davvero schifo, la vostra vita altrettanto ma, se chiamate la tv, vi risolviamo ogni problema.
Così Alessia Marcuzzi, prendendo forse ispirazione dal Berlusconi che costruiva casette in serie a L’Aquila, o più probabilmente in un momento di sconforto e nostalgia per Il Grande Fratello, si inventa “team leader” di un gruppo di esperti e, prendendosi molto sul serio, gira l’italia costruendo appartamenti per famiglie “meritevoli”.
Meritevoli? E chi lo stabilisce? E in base a quali parametri?
Comunque sia, altro che piano casa, altro che emergenza abitativa, altro che sfratti. Chiama Alessiuccia ed è tutto fatto: Extreme Makeover Home Edition è la soluzione ai tuoi problemi. Continua a leggere
Niente Crozza e un Gazebo mesto: la Sardegna e l’ipocrisia autoassolutoria
Passi per Crozza, ma ieri pure Zoro ci è caduto.
È l’emergenza autoassolutoria che pervade la tv quando una strage commuove il Paese: stop all’infotainment, stop al frizzo e al lazzo inserito nell’approfondimento, spazio a un finto, purché esibito, dolore. Per dire “ehi, pure noi siamo sensibili”. Eppure, in realtà, con questa sospensione la tv mostra il suo lato peggiore. Il suo lato peloso. Quello ipocrita.
È una storia lunga, quella della sospensione dei palinsesti. Affonda le radici nel 1978, nella strage di via Fani: il Paese, quel giorno, si era fermato, si era commosso da Trieste in giù, eppure in prima serata andò in scena comme d’habitude Raffaella Carrà, a cantare in una clip registrata prima del rapimento di Aldo Moro su come fosse bello far l’amore in quell’Italia colpita al cuore dalle Br. Seguirono naturali polemiche, qualche presa di posizione e una rivelazione tardiva della stessa Carrà: “Quel giorno – disse la bionda showgirl a ‘L’Espresso‘ vent’anni più tardi – telefonai alla Rai e dissi ‘vi prego, non mandate in onda il mio varietà’. Continua a leggere