Masterchef, l’addio di Rachida: possiamo solo dire “GRAZI”

Rachida eliminata da Masterchef

Rachida eliminata da Masterchef

Stasera c’è poco da ridere. Io credo che tutti dovremmo dire mille volte grazi a Rachida.
Gli autori di Masterchef, che hanno trovato un cavallo di razza sul quale puntare tutto il battage virale del format.
I giudici, che hanno potuto dare spettacolo trovando in lei una spalla comica assolutamente strepitosa, anche se involontaria.
Gli spettatori, quelli che l’hanno amata e quelli che l’hanno odiata, e che sui social network continuano a dividersi e ad insultarsi a vicenda, oltre che ad insultare lei (anche con una buona dose di ignobile xenofobia, che non guasta mai), e che adesso rischiano di dover tornare ad occuparsi dei veri problemi della vita.
Gli inserzionisti pubblicitari e gli sponsor che hanno investito, anche grazie a lei, nell’edizione più seguita di sempre di Masterchef Italia.
Infine io, perché  mi ha risolto interi post con uno sguardo o con una frase, rendendo la mai vita decisamente più facile. Continua a leggere

Masterchef: gli chef spiritosi, Rachida in acido e il suicidio di Alberto

La mystery box matrioska

La mystery box matrioska

Bisogna fare una premessa importante: stavolta Rachida, prima di entrare, ha sicuramente mangiato dei funghetti olandesi, altrimenti non si spiega la sua visione: “voglio andare avanti, cucinare tranquilla come se fossi in un prato che non c’è nessuno, l’aria pulita, sirena (sic) proprio nell’aperto”.

Gli otto concorrenti sono davanti alle mystery box, ma non sanno ancora che i giudici sono tre spiritosoni.
Infatti, dopo aver detto le solite banalità di rito, tipo “devo ricordarvi che questa sera uno di voi verrà eliminato” (e i concorrenti, tutti rammaricati, a dire “eh già”), li invitano ad aprire.
Ma, sorpresona, sotto la scatola c’è un’altra scatola.
Barbieri è divertitissimo. I concorrenti vengono invitati ad alzare di nuovo, ma ecco che dentro c’è un’altra scatola. Bastianich fa la faccia furbetta. E così via, finché, sotto la quinta scatola, si trova lo zafferano. E lì vengo a scoprire che lo zafferano costa migliaia di euro al kg, e mi domando come facciano a Milano. Lo spacciano a Parco Sempione? Continua a leggere

Masterchef: la valle di lacrime e la fatwa di Beatrice

I giudici con Philippe Léveillé

I giudici con Philippe Léveillé

L’Italia è (come ogni anno) sommersa dall’acqua? Masterchef si adegua!
Ma, non potendo far piover dentro agli studi televisivi, decidono di regalarci 10 devastanti minuti di lacrime e singhiozzi.
Sotto alla consueta Mystery box i concorrenti, infatti, non trovano i classici 10 ingredienti, ma una lettera molto (ma molto!) spontanea, di un familiare, con annessa ricetta.
La retorica si taglia a fette, mentre le palle dei telespettatori rotolano giù per le scale, oltrepassano il giardino, si avviano per le strade vanno a tuffarsi disperate nel fiume.
“Mia dolce Enrica (tu quoque Enrica?! nda), guarda le stelle stasera…” seee, giusto  quelle Michelin dei tre despoti che la giudicano può guardare, chiusa lì dentro!

E, mentre qualcuno (Federico e Alberto con un meraviglioso: mi scrive la Titti, la paperina 1) mantiene la propria dignità, chi è che piange più di tutti?
Ovviamente Rachida, che non riesce nemmeno a leggere, ma in compenso crea un lago artificiale sul bancone. Continua a leggere

Masterchef, Capodanno coi botti: insulti, allusioni sessuali e tre eliminati

Da sinistra Laura, Salvatore, Emma e Michele

Da sinistra Laura, Salvatore, Emma e Michele

A segnare il vero inizio della nuova stagione di Masterchef, una volta terminate le selezioni, sono tre elementi.
Il primo è l’agghiacciante sigla d’apertura. Sulle solite note di Cook Me (che è perfino uscita su iTunes qualche mese fa, chi fosse interessato può trovarla qui) si vedono quei venti poveretti costretti a sorridere fingendo una corsa sul posto, roba che neanche Stanis Larochelle (questa è una chicca per intenditori)! Ora, premesso che il sorriso di qualcuno ce lo potevano anche risparmiare, la domanda è: ma chi è il coreografo della sigla di Masterchef? Er Canaro? “Ahò, regazzi famo così! Voi ve mettete a core, e noi ve firmamo! Ma nun dovete core pe’ davèro! Pe’ finta!”
Il segnale che manda la sigla è rassicurante: non vi preoccupate, troverete divertimento, cucina, cazziatoni, ma non avrete bisogno di accendere il cervello. Continua a leggere