Masterchef: gli chef spiritosi, Rachida in acido e il suicidio di Alberto

La mystery box matrioska

La mystery box matrioska

Bisogna fare una premessa importante: stavolta Rachida, prima di entrare, ha sicuramente mangiato dei funghetti olandesi, altrimenti non si spiega la sua visione: “voglio andare avanti, cucinare tranquilla come se fossi in un prato che non c’è nessuno, l’aria pulita, sirena (sic) proprio nell’aperto”.

Gli otto concorrenti sono davanti alle mystery box, ma non sanno ancora che i giudici sono tre spiritosoni.
Infatti, dopo aver detto le solite banalità di rito, tipo “devo ricordarvi che questa sera uno di voi verrà eliminato” (e i concorrenti, tutti rammaricati, a dire “eh già”), li invitano ad aprire.
Ma, sorpresona, sotto la scatola c’è un’altra scatola.
Barbieri è divertitissimo. I concorrenti vengono invitati ad alzare di nuovo, ma ecco che dentro c’è un’altra scatola. Bastianich fa la faccia furbetta. E così via, finché, sotto la quinta scatola, si trova lo zafferano. E lì vengo a scoprire che lo zafferano costa migliaia di euro al kg, e mi domando come facciano a Milano. Lo spacciano a Parco Sempione?

Comunque sia, la gara inizia ed Eleonora fa cadere il sale. Non l’avesse mai fatto! Cioè, a lei non gliene fregherebbe niente, ma Barbieri arriva tutto trafelato urlando “nooo” e buttandoselo dietro la schiena.
Nel frattempo Cracco va ad infastidire Rachida, le suggerisce (a modo suo, sempre molto cordiale) di aggiungere dell’acqua. Lei si rifiuta e lui, tutto offeso, fa lo xenofobo: “Ma son tutti come te in Marocco?”.
Alla fine i tre migliori sono Almo Eleonora e Federico, che si aggiudica la sfida.

Barbieri impazzisce alla vista del sale per terra

Barbieri impazzisce alla vista del sale per terra

Stavolta, per l’invention test, Federico non può scegliere il piatto da cucinare, che è stato portato lì da Barbieri: lo Scrigno di Venere.
Voi direte: e che cavolo è? Ve lo spiego subito. Dunque, trattasi di una roba delicatissima. Fondamentalmente il procedimento è questo: prepari dei tortellini ripieni di vitello, mortadella prosciutto e parmigiano, li salti nel ragù e nella besciamella, e poi li ficchi in un enorme involucro di pasta brisè che lasci cucinare al forno.
Poi vai al pronto soccorso per indigestione senza averlo nemmeno assaggiato.
Barbieri mostra un tortellino e dice: questo l’ho fatto io ed è un tortellino perfetto.
Poi l’ha condito con un pizzico di modestia, una spolverata di timidezza, obiettività ed eleganza q.b.

La sorpresa, anche questa in linea con la versione americana,  è che stavolta i concorrenti cucinano in coppia (sarà l’aria di San Valentino?), e il vantaggio di Federico consiste proprio nel formare le coppie.
Lui con Eleonora, Almo con Salvatore, Alberto con Michele e la povera Enrica in coppia con Rachida.
A tal proposito, pochi minuti prima Federico ha definito Enrica “la Rachida de noantri”. L’aspirante chef marocchina continua ad essere usata da tutti come metro di paragone negativo. Praticamente ormai si insultano chiamandosi “Rachida” a vicenda!

Lo Scrigno di Venere

Lo Scrigno di Venere

In questa gara a coppie i concorrenti devono alternarsi ai fornelli ogni 15 minuti.
La coppia maggiormente nel panico è quella formata dalle due donne, anche perché Rachida ha strane pretese: mentre lei cucina ad Enrica non è permesso nemmeno dirle “brava”, se no si deconcentra, ma a parti invertite lei urla come se fosse posseduta da Satana in persona, criticando e dando istruzioni d’ogni tipo, con aria disperata.
Intanto Cracco inizia a girare e a seminare zizzania e va da Federico a dirgli che ha sbagliato a scegliere Eleonora. Il tutto, ovviamente, a 3 cm da quest’ultima. Così, tanto per sviluppare al meglio l’affiatamento tra i due. Pochi minuti prima aveva fatto la stessa cosa mettendo Enrica contro lo stesso Federico. Pare che poi, a fine puntata, gli abbia mandato pure due sicari.

E’ il momento di sfornare lo Scrigno, e Rachida decide di applicare una variante:  lo mette tra due piatti, lo gira e oplà, lo trasforma in una “Schiacciata di Venere”, mentre Enrica inizia a sbattere con violenza le gengive contro il tavolo per non pensarci.
Agli assaggi Federico ed Eleonora vanno così così, ragù buono ma pasta brisè cruda.
Successivamente tocca ad Enrica e Rachida. Il piatto, nonostante la distruzione, pare buono, ma Rachida piange lo stesso.

Bastianich disintegra Rachida

Bastianich disintegra Rachida

Bastianich prima se ne esce così: “Rachida non piangi solo tu, stasera tutta Bologna piangi per tuo scrigno. Sì, tutti piangiono in strada! In piazza sono andati a piangere!”.
Poi, visto che lei non la smette di piagnucolare, si fa più duro e saccente, e la butta sulla morale: “Rachida basta! Arriviamo al stesso punto che tu…tu pensi solo a Rachida e questo un lezione che in squadra giochi anche con la fortuna di qualcun altro e tu non ti freghi un cazzo di quello” e lancia la forchetta. L’unica cosa chiara è che ha detto “cazzo”.
Quando tocca a loro Almo e Salvatore vanno benissimo, mentre Michele e Alberto sbagliano completamente il piatto. Sarebbero i due eliminati, ma i giudici li mandano al pressure test della puntata successiva.
Nel farlo Cracco cazzìa Alberto per aver detto che l’errore principale era stato di Michele. E, da quella personcina garbata e raffinata che è, lo accusa, praticamente, di pochezza umana.

La prova in esterna si gioca a casa di Rachida in Marocco. Cioè, preciso per i lettori più pignoli, non proprio dentro la casa di Rachida, ovviamente, ma a Marrakech dove i concorrenti devono cucinare per una cena offerta dal vice-console italiano.
Lei è talmente emozionata, ma talmente emozionata, che inizia a frignare quando ancora non sono finiti i titoli di testa della puntata, ma stavolta (prima e unica volta) è stata la prima scelta.

I giudici con lo chef marocchino Moha

I giudici con lo chef marocchino Moha

Le squadre sono composte così: Salvatore, Rachida ed Eleonora col grembiule blu, Federico, Almo ed Enrica con quello rosso. Un famoso chef marocchino dà loro istruzioni in francese, e tutti i concorrenti fingono di capire quello che dice.
Quindi vengono mandati a fare la spesa e qui succede un classico: Federico contratta sul prezzo e poi afferma: “io sono stato tanto in Africa e so che gli arabi si offendono se non contratti”. Che è una balla colossale inventata dagli occidentali che vogliono farsi fare lo sconto dai venditori ambulanti africani.

Rachida vuole tutto sotto controllo e sfanculizza i compagni di continuo. Ma stavolta sembra proprio che sappia quello che fa.
Nel frattempo si scopre che una delle ospiti della cena non mangia carne e Bastianich Almo e Salvatore vanno a cercare del cibo per lei in strada. Alla fine le prendono della roba cotta a dimostrazione che i vegetariani non se la passano male solo nei ristoranti, ma perfino alla cena a casa del vice-console durante le riprese di Masterchef. Insomma, devono rassegnarsi.

Intanto Rachida brucia il tajine e se la prende con Cracco che glielo sottolinea.
C: ma è bruciato! Hai bruciato il tajine!
R: non vedi l’ora di bruciarmi, lo sapevo!
Cracco la prende benissimo: “Se tu lo fai bruciare è colpa mia? E che cazzo! Sei qua da tre ore!”.
Nonostante ciò i blu vincono, ma non festeggiano perché la vittoria è annunciata da un incantatore di serpenti e sono tutti terrorizzati.

Michele ed Alberto

Michele ed Alberto

Al ritorno, si svolge subito uno spareggio tra Alberto e Michele. Devono preparare il filetto al pepe verde flambè. E’ Alberto a salvarsi.
Il pressure consiste, invece, nel preparare gli spaghetti ai ricci. E qui il colpo di scena c’è davvero, devo ammetterlo: Alberto rinuncia.
All’inizio si deprime perché pensa di non saper aprire i ricci. Poi decide di non presentare il piatto.

I giudici lo eliminano nella disperazione generale degli altri concorrenti che si sono davvero affezionati a questo simpatico vecchietto (soprattutto Enrica che lui, prima di andare via, saluta con un “ciao amore”).
Disperazione che, però, dura pochissimo perché i giudici decidono di non procedere nemmeno agli assaggi e mandano i concorrenti su, coi piatti, a farsi la spaghettata ai ricci con gli altri.
E io pollo alla brace, maledizione!

Otello Piccoli

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