La puntata si apre con quella che Barbieri definisce “la scatola più enigmatica di sempre”, il che, probabilmente, spiega il suo tentativo di assomigliare a Jim Carrey in Batman ForEver, mentre Bastianich col pizzetto sembra un fascista preso da un film di Bertolucci.
Sotto la mystery box i concorrenti trovano una busta : dovranno preparare un cestino con 10 ingredienti (bisogna utilizzarli tutti) da consegnare all’avversario indicato all’interno della busta.
Ovviamente,come sperato dagli autori, la bastardaggine dei concorrenti sgorga copiosa!

Così inizia Paolo che dà il cestino ad Amelia, che lo dà al Conte, che lo dà a Filippo, che lo dà a Chiara, che lo dà a Valentina, che lo dà a Federica, che lo dà a Nicolò, che lo dà a Stefano, che lo dà a Silvana, che lo dà a  Paolo, che uccise il toro, che bevve l’acqua, che spense il fuoco, che bruciò il bastone, che picchiò il cane, che morse il gatto, che si mangiò il topo che al mercato mio padre comprò!
Per finire Simone dà il cestino a Maria, Maria ad Arianna e quest’ultima a Simone.
A quel punto Cracco li guarda e, sempre per stimolare amicizia e leale concorrenza, dice loro: “vedo facce preoccupate! Per questo, sapete chi ringraziare!”. Che carino!

La tensione maggiore è tra Il Conte e Filippo (che tutti odiano) e tra Valentina e Federica (che, invece, si odiano tra loro).
Federica è sportiva: “(quello che mi ha dato, ndr) non è stato un cestino cattivo, ma un cestino furbo! Stronzo un po’…”. Valentina, tutta soddisfatta, conferma.
Filippo, invece, la prende benissimo e si candida alle olimpiadi della bestemmia, categoria 500 decibel, costringendo gli autori a 2 minuti buoni di censure.

A questo punto, siccome la tensione non è ancora abbastanza alta, Cracco va a stuzzicare San Paolo da Cuneo, mentre l’Enigmista si infuria con Nicolò perché osa dire che il suo piatto è buono.
Nonostante i cazziatoni Nicolò viene chiamato tra i primi tre (con Federica e Filippo) e vince.
Il problema, come sempre, sono i nomi dei piatti, che probabilmente andrebbero aboliti per regola: Nicolò lo chiama “Grazie Federica“, e Federica, tentata dal chiamarlo “Vaffanculo Valentina“, opta per un non meno polemico “Abbassa le Ali“.

Sul piatto di Filippo, invece, spunta il giallo della banana. Non nel senso del colore, ma nel senso che probabilmente ha fatto il furbo e non l’ha messa.
Ne nasce un siparietto, col Conte spedito da Joe ad investigare e l’Enigmista che, per fingere un palato raffinatissimo, sostiene che invece la banana nel piatto c’è.
Mentre Nicolò, modestissimo, dice “oggi faccio la doppietta”, nella dispensa di Masterchef si materializza il pasticciere Iginio Massari, noto per essere perfino più bastardo della santa trinità culinaria, che propone uno dei piatti più pacchiani al mondo: la torta nuziale.
Il Conte apprezza molto l’idea: “mortacci loro!”.

Il vantaggio di Nicolò è poter scegliere tre concorrenti che devono fare una torta  a due piani. Ovviamente motivando.
Per primo sceglie Filippo. Motivazione: “fai schifo!”
Per secondo sceglie Stefano, ma con lui è più gentile: “sei bravo!” (che culo!)
Per terzo sceglie Simone: “sei pirla!”
Ovviamente scherzo, la motivazione per Simone è “sei il mio antagonista”.

Oltre a presentare la torta i concorrenti devono anche scrivere un biglietto di auguri per gli sposi. Ma siccome li scelgono tra i premi Nobel, nessuno l’ha capito e tutti scrivono  alla fidanzata, o al marito, ai figli, qualcuno addirittura, a sé stesso. Farli cucinare soltanto no, eh? Bisogna farli interagire per forza!
Federica fa la spiritosa e la dedica a Nicolò e Viola.
Nicolò ne è entusiasta: prima dice “io Federica l’ammazzo”, poi le mostra il dito medio!

Intanto Bastianich disintegra Paolo: “la problema con te, Paolo, è chi tu vieni qui quando fai una merda come questa torta con i ochi bassi, tutto triste, quando fai qualcosa figo sei alegro! E questo a me non mi piace, perché io ti dico come lo vedo: questa torta è una merda e tu devi crescere due paia di palle se no vai a casa, subito, secanda me, ok?”
Il Conte viene apprezzato da Joe, un po’ meno da Massari.

Valentina nel biglietto cita Jovanotti e io lancio il pc contro la tv.
Stefano viene asfaltato prima Cracco, poi da Massari: “questo è tutto meno che un dolce”

Arriva Arianna con la torta di compleanno dei nipoti. Cracco la maltratta parecchio, Massari si rifiuta perfino di assaggiarla
Anche per Chiara arriva la battuta del compleanno, ed è la parte migliore, perché poi Barbieri la obbliga ad assaggiare e lei non riesce ad ingoiarla. Per Massari “è il peggior dolce assaggiato finora”. La torta a due piani di Filippo, invece, non è cotta.
La prova è vinta da Federica.
I tre peggiori sono Stefano, Chiara e Arianna. L’eliminata è Chiara la “fungaiola”, che probabilmente inviterà Massari ad una cena a base di Amanita Phalloides.

La prova esterna si svolge a Milano, per la Settimana della Moda.
Bastianich chiede ai ragazzi se sanno cos’è il Glam Rock, chi sono David Bowie, Lou Reed, i Velvet Underground, ma quelli ovviamente non vanno oltre X Factor.
Per fortuna non li hanno portati alla Scala!
Federica sceglie la propria brigata (la rossa), sostenendo che aspettava  “questo momento per rimettere a posto le carte”
Simone, invece, è il capitano dei blu.

Si inizia a cucinare e subito Cracco va rompere le scatole al Conte. Resterà mitica la scena in cui gli dà il tempo per il taglio al coltello!
Nella squadra blu c’è il problema della sabbia nei tartufi di mare, Barbieri se ne accorge, pass un dito nella sabbia, poi, rivolto a Silvana, decide di dare un senso alla parola “master” in “Masterchef” e, nemmeno fosse una pornostar, le ordina: “lecca!”. Prego?
Per restare in tema, Simone torna dal servizio tutto eccitato: “ci son delle passere…”
Barbieri reagisce bene: “oh guarda le passere, sto rincoglionito!” Come dire: “io mi faccio leccare e tu ancora lì a guardare?”.

San Paolo, intanto, è sconvolto dall’ambiente: “ma chi sono questi qua? Ma credono in qualcosa?”.
Chissà cosa avrà pensato quando, per votare, i partecipanti alla cena fanno una specie di messa satanica accendendo candele rosse e blu.
A vincere sono i blu, a causa della sabbia nella pasta dei rossi (che negano, dando la colpa al frutto della passione).

I condannati a morte, dunque, possono fare l’ingresso in cucina, indossando i grembiuli neri della vergogna.
E’ una mattanza. Maria crolla, scoppiando in lacrime come una Viola qualsiasi (tu quoque?!), mentre Cracco ne approfitta per prendere per il culo Federica: “com’era? La squadra vincente? Dare un ordine a queste carte?”, domanda sghignazzando. Poi decide di dare della iettatrice ad Amelia: “la squadra in cui ci sei tu perde sempre eh?”.

I concorrenti vanno divisi in due batterie ed è Simone, capitano della squadra vincente, che deve deciderle. Ma si tira indietro tracciando una linea tra i sei  dividendoli in due così.
Maria, Valentina e Nicolò iniziano la prova. Devono aprire capesante, ostriche e granseola prima degli altri. L’ultimo va al duello col perdente della seconda batteria. Nonostante provi ad usare pure i denti, Maria arriva ultima, offesissima perché nessuno ha tifato per lei.

Mentre dalla balconata i concorrenti sono sempre più carogne, in gara tra la pignoleria dei giudici ed i deliri dei concorrenti la situazione è tesissima. Alla fine è Silvana ad andare al duello, che consiste nel cucinare un piatto con tutti e tre gli ingredienti puliti sgusciati in precedenza

Con un’assurda musica epica che nemmeno Excalibur, le due concorrenti preparano e presentano i propri piatti. Entrambe vanno molto bene, ma quello di Maria viene considerato un piatto, e quello di Silvana un “buon assemblaggio”, quindi la bionda casalinga viene rispedita a Bitonto con tanti saluti.
I pianti ovviamente si sprecano (io scopro che Silvana ha 32 anni e gliene davo almeno 10 di più), lei attacca una specie di delirio e si becca l’abbraccio di Maria, che forse vuole solo zittirla.

Mentre Silvana  va via, Cracco ne approfitta per l’ultima bastardata e se ne esce con una roba tipo: “qua mica sono le vacanze che quando si torna a casa gli altri piangono, quindi non rompete e scannatevi, che al pubblico piace di più!”.

Otello Piccoli

 

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