“E ora qualcosa di completamente diverso!”, come dicevano i Monty Python nel loro show.
Infatti, oggi, non farò alcuna recensione. Piuttosto voglio affrontare, con poche parole, un argomento sul quale mi arrovello da qualche settimana: la strana competizione tra il voto ed il televoto.
Nel corso dei secoli, la democrazia ha assunto varie forme, accompagnando, a questi cambiamenti, la crescita dei dritti e delle aspettative. Quindi, col tempo, sono cambiati anche i parametri coi quali giudicare la democrazia stessa.
Secondo Noam Chomsky, considerato unanimemente il più grande intellettuale vivente (si dice, addirittura, che dopo Marx e Cristo, sia l’uomo più citato al mondo), oggi si può definire democratico un sistema che soddisfi almeno queste due condizioni:
- Ogni cittadino ha pari accesso ai mezzi di informazione
- Ogni cittadino, al momento del voto, è fermamente convinto che il proprio voto condizioni realmente la propria vita
Ora la domanda è: qualcuno di voi conosce un Paese in cui entrambe le condizioni (o almeno una) siano soddisfatte? Cioè una realtà in cui i cittadini hanno tutte le informazioni necessarie per fare una scelta autonoma, libera e consapevole, e sono pienamente convinti che la loro scelta sia determinante?
Ebbene, di do una notizia: un luogo come questo esiste, ed è il magico mondo dei Talent Show!
Infatti, mentre in Emilia Romagna (una regione simbolo, in cui pochi anni fa votava fino all’80-90% degli aventi diritto) i votanti scendono, in 5 mesi, dal 70% delle europee al 38% delle regionali, X Factor conta 20 milioni di voti espressi nell’edizione 2014!
Se consideriamo il fatto che il programma va in onda su Sky, cioè una pay tv con circa 5 milioni di abbonati, i numeri sono straordinari.
E qui torniamo a Chomsky: i votanti di X Factor hanno accesso a tutte le informazioni necessarie prima di votare, per la precisione sanno anche troppo! Probabilmente manca solo l’informazione su quante volte al giorno il concorrente si scaccola e con quale dito.
Ma, soprattutto, sono davvero convinti che, votando, influenzeranno il risultato, e questo inciderà sulla propria personale soddisfazione.
Questo dimostra che la gente sente un bisogno ed una voglia di votare e partecipare. Ma non lo fa più laddove sarebbe importante, non crede più nel diritto conquistato col sangue dei martiri, dei carbonari, del movimento operaio, dei partigiani, delle donne che si battevano per il suffragio universale.
No, la gente vuole votare per quello in cui crede davvero, fosse anche una minchiata siderale!
Ma, a questo punto, viene da chiedersi: se vogliamo restituire credibilità alle istituzioni democratiche,dopo le dimissioni di Napolitano, perché non portare sul seggio vacante del Quirinale, l’uomo che più di tutti riesce a portare al voto gli italiani?
Ed è per questo che propongo Alessandro Cattelan come dodicesimo Presidente della Repubblica Italiana, altro che Magalli! (A proposito di Magalli, speriamo non ce la faccia o mi arriva l’accusa di vilipendio per la recensione de I Fatti Vostri)
In fondo potrebbe mettere d’accordo l’intero arco costituzionale: è giovane, frizzante e televisivo, come piace ai Renziani, intrattiene ottime relazioni diplomatiche con importanti personaggi mediorientali (vedi Mika), come piace ai Dalemiani, non appartiene alla Casta, come piace ai Grillini, è piemontese, come piace alla Lega, e piace perfino a Sel che si appresta ad organizzare una conferenza nazionale chiamata “Human Factor“, dopo aver chiamato “Sel Factor” un contest tra band emergenti alla propria festa nazionale.
Poi, uno che sa gestire quei quattro schizzati dei giudici di X Factor, vuoi che non sappia gestire un Salvini qualsiasi?
Inoltre, il ragazzo ha pure un cognome importante e riconosciuto a livello internazionale (magari in giro lo scambiano per Maurizio Cattelan). E’ smart, è funny, è trendy ed è quello che ci vuole per rilanciare l’immagine del nostro amato Paese.

Alessandro Cattelan ha saputo dell’iniziativa di Se Telecomando e si prepara facendo il saluto militare
E’ vero, non ha ancora 50 anni, ma…nell’allegro scempio della Costituzione che stanno portando avanti, una manina potrebbe pure cancellare quello 0 dopo il 5 a proposito dell’età minima del Presidente, e il problema sarebbe risolto.
Alessandro Cattelan, Presidente subito!
Otello Piccoli
Questo articolo mi ha fatto molto riflettere, grazie!
Vedi? Uno pensa di scrivere cazzatone, e invece alla fine fa riflettere!
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