I Borgia: radiografia della Chiesa Cattolica

I Borgia

Finale di stagione venerdì prossimo su Sky per I Borgia, la serie tv francese scritta da Tom Fontana.Un prodotto di alta qualità, come in Italia non riusciamo proprio a fare. Politicamente scorretto, ardito, ben recitato, ben diretto, ma soprattutto pregevolmente narrato, ha il coraggio di raccontarci una Chiesa marcia fino al midollo.
Ed è un autentico miracolo che sia stata mandata in onda anche nel nostro Paese.
Anche e soprattutto in un momento in cui, grazie al carisma e alla genialità comunicativa di Papa Francesco, la Chiesa sta rilanciando la propria immagine, in particolare tra i giovani. Naturalmente solo per gli abbonati Sky, e ci sono parecchi dubbi che possa mai essere mandata in chiaro su una rete generalista.
La storia è, naturalmente, quella dell’ascesa al soglio pontificio del “catalano” Rodrigo Borgia (superbamente interpretato da John Doman) col nome di Alessandro VI.

Un uomo di potere, che il potere sa gestirlo e che, con carisma e saggezza, sa sempre come muoversi in ogni situazione, dispensando alla bisogna condanne e perdoni, terre e denari, onorificenze e titoli.
Come tutti gli stati d’Italia (e d’Europa) anche lo Stato Pontificio è pieno di corruzione.
I Vescovi, i Cardinali, ed in primis il Papa Alessandro VI/Rodrigo Borgia passano il proprio tempo tra il sesso (etero e/o omosessuale, secondo i gusti personali), l’accumulo di ricchezze, le trame, la commissione di omicidi, i tradimenti, la corruzione.

Nel cast internazionale spiccano anche attori italiani, una su tutti Marta Gastini, che interpreta Giulia “La Bella” Farnese, amante del Papa e sorella del Cardinale Alessandro Farnese a cui garantisce l’ascesa con lavori di fino tra le lenzuola di Alessandro VI.
Se ci si abitua un po’ alla voce molto particolare della Gastini si noterà che, seppur in un ruolo di secondaria importanza, questa attrice italiana (ancora poco conosciuta in Italia nonostante abbia recitato con Leonardo Pieraccioni in Io e Marilyn, con Anthony Hopkins ne Il Rito e sia stata diretta da Dario Argento in Dracula 3D) ha tutti i numeri per diventare una star.

In parallelo alle vicende interne della Chiesa che girano intorno alle figure del Papa e del Cardinale Della Rovere, suo acerrimo nemico, si sviluppano le vite di Lucrezia e Cesare, figli di Rodrigo. Entrambi dapprima mistici, poi sempre più terreni.
Lucrezia vorrebbe seguire la parola di Dio, pensa anche di farsi monaca, poi ubbidisce al padre e si ritrova invischiata in un infinito numero di fidanzamenti e matrimoni. In breve tempo da casta e pura si trasforma in una donna scaltra e lasciva, seppur con un animo fondamentalmente altruista (e lo dimostrerà nel ruolo, seppur breve, di Governatrice di Spoleto).
Cesare, invece, è ossessionato dal proprio posto all’interno della Storia d’Europa, e dalla propria ambizione personale, che lo schiererà di volta in volta contro il fratello, la sorella, il padre, la madre, gli amici e tutti quelli che si porranno sulla sua strada verso il potere.

Certo da tempo, per fini narrativi, non si pretende più l’assoluta precisione storica nei film e nelle serie tv, e anche questa si distacca in buona parte dagli eventi realmente accaduti. A volte più personaggi vengono ricondotti ad uno solo, altre volte gli avvenimenti storici vengono anticipati o posticipati.
Una su tutte la sequenza in cui si parla del ritorno di Cristoforo Colombo e della sua scoperta di un nuovo continente. E tutti sappiamo che Colombo è morto credendo di essere arrivato nelle indie, quindi non è mai tornato in Europa annunciando tale scoperta.
Ma possiamo perdonare, perché I Borgia hanno tutto quello che serve per tenerci incollati al teleschermo: sesso, politica, intrighi, violenza, battaglie, potere e perfino romanticismo.

Ci si rivolge dunque ad un pubblico eterogeneo, ed ognuno potrà apprezzare almeno un lato della serie. A questo si aggiunge una forte caratterizzazione dei personaggi ed una fotografia a livello cinematografico.
La serie sarà composta da tre sole stagioni, o almeno così è stato annunciato, di 12 episodi ciascuna.
La terza, e conclusiva stagione arriverà l’anno prossimo su Sky Cinema1.

Nel frattempo un’altra produzione ha tentato, senza egual fortuna, di riproporre le vicende dei Borgia, ma nella battaglia tutta televisiva tra la Francia ed il Canada la vittoria è senza dubbio in mano ai nostri cugini d’oltralpe.
Nonostante i grandi nomi come Neil Jordan (Intervista col Vampiro, La Moglie del Soldato, Breakfast on Pluto) per la regia, ed un sempre bravissimo Jeremy Irons nelle vesti di Rodrigo/Alessandro la versione canadese de I Borgia non ha ottenuto gli effetti sperati. Noioso, sicuramente più “politicamente corretto” rispetto all’altra edizione, troppo rapido nel raccontare lo svolgersi degli eventi, poco curati i personaggi .
La serie è stata cancellata perché non aveva sufficiente riscontro e la produzione andava in perdita, con grande disappunto di Jordan. In queste settimane La7 ha replicato la prima stagione.

Otello Piccoli

8 pensieri su “I Borgia: radiografia della Chiesa Cattolica

  1. ciao ho visto il tuo commento da me e sono venuta a trovarti… complimenti x il blog… la comunicazione è dalla tua parte..
    che dire dei borgia? io non ho sky…ma se non erro li seguivo sul digitale terrestre ma non so su quale canale… è un genere che mi affascina tra storia e intrighi…
    però ti confesso che io e la tv non viviamo in simbiosi.. ah … :-* buona serata ciao otello

    • Ciao e grazie.
      Se I Borgia che hai visto tu sono quelli di La7, si tratta della versione che mi è piaciuta di meno. Mentre quellia andata in onda su Sky (fai bene a non averlo, Sky è una droga,ahah) è proprio bella.
      Prima anche io non seguivo molto la tv, poi avendo scelto di studiare comunicazione, mi sono detto reso conto che forse giusto un po’ andava seguita…

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