Sul palco del Dolby Theatre di Los Angeles sono due i film a fare incetta di statuette: Birdman di Alejandro González Iñárritu e lo splendido Grand Budapest Hotel di Wes Anderson.
Ma quest’anno niente emozionante attesa come per il film di Sorrentino, nella scorsa edizione.
A condurre la serata uno spumeggiante Neil Patrick Harris che da solo vale la visione de La Notte degli Oscar (non ce l’hanno Carlo Conti, loro!).
L’attore statunitense ha cantato, ballato, dissacrato. Ha preso in giro John Travolta (“Benedict Cumberbatch è quel che viene fuori quando John Travolta pronuncia Ben Affleck“) che lo scorso anno aveva sbagliato nome di Idina Menzel.
Infine, facendo il verso a Birdman, sì è presentato sul palco in mutande.
I discorsi migliori, lasciatemelo dire, sono quelli di Patricia Arquette, Oscar alla miglior attrice non protagonista per Boyhood, che approfitta del palco per denunciare le discriminazioni sessiste ancora presenti negli Usa, quello di un emozionatissimo Eddie Redmayne, miglior attore protagonista per La Teoria del Tutto e quello finale di Iñárritu sull’immigrazione.
A proposito, geniale Sean Penn che,nel presentare il miglior film, se ne esce con “Chi ha dato a questi figli di puttana la green card?”, ovviamente censurato dal doppiatore italiano, che squallore!
E, mentre sul palco si alternano star del cinema e della musica, tra cui Lady Gaga
che propone un omaggio a Tutti Insieme Appassionatamente, intervengono, dallo studio di Sky Gianni Canova, Francesco Castelnuovo e Denise Negri.
Mentre Canova, dopo il classico In Memoriam, quest’anno presentato da Meryl Streep, tutto offeso per il mancato saluto a Francesco Rosi, scopre che gli Oscar sono una autocelebrazione americana (ma va?!), non si capisce il ruolo della Negri, che si limita a commentare quanto sia “bono” o meno un attore, e a raccontare, senza mai citare nulla “gli umori di twitter”.
Bisogna dire che c’è anche un momento in cui tutti impazziscono e io vedo Batman sul palco, ma vabbè.
Personalmente avrei assegnato l’Oscar al miglior film a Grand Budapest Hotel e quello per la miglior attrice protagonista a Felicity Jones, una che racconta le storie con mezzo sguardo (quasi come una tipetta che conosco ), ma ammetto di non aver visto Birdman e Still Alice, ma recupererò quanto prima.
Andiamo ai premi.
Birdman ne vince quattro:
Oscar per il miglior film
Oscar per la migliore regia
Oscar per la migliore sceneggiatura originale
Oscar per la miglior fotografia
Anche Grand Budapest Hotel ne colleziona quattro:
Oscar per la miglior colonna sonora originale (Alexandre Desplat, che farà la colonna sonora del prossimo film di Matteo Garrone)
Oscar per la miglior fotografia
Oscar per il miglior trucco e acconciature
Oscar per i migliori costumi (all’italiana, pluripremiata, Milena Canonero)
Tre,invece,le statuette andate a Wiplash:
Oscar al miglior attore non protagonista per J. K. Simmons
Oscar al miglior montaggio
Oscar al miglior sonoro
L’Oscar alla migliore attrice protagonista va a Julianne Moore per Still Alice.
L’Oscar alla migliore canzone originale va a Selma, con tanto di standing ovation in ricordo di Martin Luther King.
L’Oscar alla miglior sceneggiatura non originale va a Graham Moore per The Imitation Game.
L’Oscar al miglior film straniero va a Ida, di Pawel Pawlikowski.
L’Oscar per il miglior film di animazione va a Big Hero 6, della Disney.
Il colosso hollywoodiano guadagna la statuetta anche per il miglior corto di animazione con Feast.
L’Oscar per il miglior documentario va a Citizenfour, che tratta della vicenda Snowden.
L’Oscar peri migliori effetti speciali non poteva che andare ad Interstellar.
L’Oscar per il miglior montaggio sonoro va ad American Sniper.
Dulcis in fundo, gli Oscar per il miglior cortometraggio e per il miglior cortometraggio documentario sono evidentemente sponsorizzati dalle compagnie telefoniche.
Le statuette vanno, rispettivamente, a The Phone Call e a Crisis Hotline: Veterans Press 1.
L’alba è passata da un pezzo e tutti gli Oscar sono stati consegnati. E’ a questo punto che guardo l’ora e mi chiedo: ma farla di sabato sta cerimonia no, eh?
Otello Piccoli
concordo su Felicity Jones, ma anche io non ho visto Still Alice
E’ stata un’interpretazione strepitosa!