Chi di noi non ha mai sognato di essere Bill Gates, Steve Jobs o Mark Zuckerberg, salvo poi entrare nel panico se si bloccano i tasti del pc?
Soldi a palate, ville con piscine, bel tempo tutto l’anno (o almeno nei film va così) e femminone californiane a mai finire.
Ecco, nella nuova, deliziosa, serie tv della HBO, “Silicon Valley“, accade proprio questo.
Anzi, potrebbe accadere, se i protagonisti non sbattessero il muso contro la dura realtà.
Una realtà in cui non basta avere un’idea, come romanticamente voglio farci credere, ma bisogna, poi, sapersi muovere tra gli squali con un panino al tonno in mano!
Richard inventa Pied Piper, una piattaforma musicale che riconosce i plagi con grande precisione.
Per i suoi colleghi si tratta di poco più di un gioco, ma quando scoprono che, nel progettare Pied Piper, Richard ha inventato l’ algoritmo di compressione file più stupefacente che si sia mai visto, tutto cambia.
Così, il nostro eroe è costretto a scegliere: vendere la propria idea per 10 milioni di dollari, o accettare un finanziamento da 200mila per il 5% e tenersi la titolarità dell’impresa.
Ovviamente sceglie la seconda opzione (altrimenti la serie sarebbe terminata direttamente col pilot!), che avrà conseguenze decisamente devastanti.
Ideato da Mike Judge, uno che da quel mondo c’è passato, Silicon Valley è un gioco, una satira sulle startup e sul sogno di ogni nerd di diventare ,miliardario in un batter d’occhio.
Ed è un gioco portato avanti con ironia raffinata, spunti intelligenti, e trovate geniali: la Valle dell’Eden, dove i sogni si realizzano, è graffiata da una satira che affronta i vizi e i vezzi, le manie assurde e le paranoie dei grandi manager. Ma anche le politiche sul lavoro, e i brand, le pretese di cambiare il mondo e lo sfruttamento delle idee altrui.
E ovviamente, anche quell’idea per cui l’imprenditore del 2.0 non è solo un imprenditore, ma un guru, qualcuno con una missione: trasformare gli stili di vita, le passioni, le emozioni.
Come quando Erlich (il proprietario della casa in cui Richard e gli altri vivono e lavorano, nonché suo socio in affari) vuole trovare un nome alternativo alla società e, per farlo, decide di cercare un posto in cui farsi qualche funghetto e lasciare libero spazio alla fantasia. Ma dopo averli ingeriti si trova bloccato nel traffico, così passerà le successive 12 ore sotto allucinogeni, chiuso nel cesso di un autogrill .
Molto interessante anche il personaggio di Peter Gregory , miliardario e socio al 5% di Richard. un personaggio a metà tra Jobs e Gates, geniale ma caratterizzato in modo totalmente surreale.
Insomma HBO fa centro ancora una volta. La prima stagione va in onda il venerdì alle 23:00 su Sky Atlantic.
Otello Piccoli
Direi che sì, qualche funghetto può aiutare… ma mia madre non lo deve sapere!