Announo puntata finale: per i giovani c’è speranza, se fanno i pizzaioli

Lo studio di Announo

Lo studio di Announo

A causa della finale di Hell’s Kitchen (clicca qui) il commento dell’ultimo appuntamento con Announo è slittato di qualche giorno. L’ultima puntata, che si attesta nuovamente sul 5,60% di share, si pone la domanda: “Speranza=Renzi?” probabilmente senza rendersi conto del gioco di parole con il capogruppo Pd alla Camera, Dalemiano di lungo corso, ma di recente sorridente nelle foto coi renziani. L’inizio è sempre affidato a Michele Santoro, che saluta il suo pubblico con un attacco alla gestione Rai. Il problema, afferma, non sono le antenne ma la qualità dei programmi: “mancano i soldi? A noi c’hanno pagati per andare via”.

Michele Santoro

Michele Santoro

Gli ospiti in studio sono Marco Travaglio ed Elisabetta Gualmini, docente universitario ed editorialista de La Stampa.
Travaglio viene subito travolto da Elisa col più trito e ritrito dei discorsi dopo la storia dei giudici comunisti: Travaglio (e quelli come lui, quindi probabilmente anche Santoro) ha costruito la sua carriera contro Berlusconi e ora va contro Renzi perché se non ha un nemico non sa di cosa parlare.
E hai voglia a spiegarle che il mestiere del giornalista è rompere le scatole al potere, qualunque potere,  non fargli i complimenti, e che l’importante è avere onestà intellettuale. Anche perché, i Paesi in cui tutta la stampa esalta il Governo e ne copre le magagne, di solito sono dittature.

Elisa fa il pippotto a Travaglio

Elisa fa il pippotto a Travaglio

Travaglio, però, le risponde con troppo nervosismo, dandole praticamente della cretina, e la cosa mi lascia un po’ di stucco. Naturalmente poco dopo si scuserà e si spiegherà, ma mi sembra una caduta di stile che non è proprio da lui.
Il discorso di Travaglio, polemiche a parte, verte su un concetto: i 5 Stelle saranno anche dei fessi, ma gli altri sono dei ladri, e mentre noi ci concentriamo sul grano saraceno, ci fregano miliardi di euro sotto il naso.

Poco dopo lascia il posto a Sgarbi. Ora, ognuno ha le sue fissazioni, i suoi vizi, le sue manie: Santoro, diciamolo, è evidentemente un feticista di Sgarbi!
Altrimenti non si spiega questa presenza continua del “Regan MacNeil” de noantri alle sue trasmissioni.
Anche se stavolta è quasi calmo, fa comunque il suo show sempre uguale a sé stesso sulla bellezza, lo schifo, eccetera, prendendosela perfino con la sedia di scena.
Tra i ragazzi, stasera, la migliore è Marta. Parla di Venezia, ed è preparatissima, ha un piglio deciso e non si fa zittire da nessuno. Non usa luoghi comuni e snocciola cifre e dati. E quando la scatenata Elisa tenta di provocarla, lei la fulmina: “ma se non sai di cosa parli, che discutiamo a fare?”

Marta contro tutti

Marta contro tutti

Vanno in onda i servizi: dopo alcuni terrificanti addii al celibato abbiamo quello su Scampia (un intervistato afferma, saggiamente: i camorristi di oggi, sono i bimbi senza diritti di 20 anni fa) e l’intervista ad una escort. Che, come in una canzone di Immanuel Casto, dice: ma perché dovrei lavorare sottopagata e precaria, quando così tiro su 400 euro a botta? E non fa una piega.
Poi però se ne esce con una cosa meravigliosa: “io ho votato Berlusconi, è lui che ci ha fatto svoltare, se non c’era lui…”. Insomma il voto più sincero dato a Berlusconi di cui io sia a conoscenza.

La escort elettrice di Berlusconi

La escort elettrice di Berlusconi

Ad un certo punto Elisabetta Gualmini, che con due come Sgarbi e Travaglio era rimasta un po’ nell’ombra, decide di dire la sua, invitando i giovani a non aspettare il lavoro, a essere flessibili, e a prendersi dei rischi: “apritevi una pizzeria!”. Eh, beh, ma certo, un’ottima soluzione! Com’è che non c’abbiamo pensato prima? Lei, ovviamente, non ne ha bisogno, col posto da ordinario all’Università di Bologna, e quello da editorialista de La Stampa, ma si presume che per i suoi figli (se ne ha) abbia già adocchiato un localino col forno a legna niente male. La cosa bella di questo Paese è che c’è sempre qualcuno che ti spiega che se non trovi un lavoro è colpa tua che non ti adatti. Ma di solito è gente col posto fisso e il portafogli pieno.

Elisabetta Gualmini invita i giovani ad aprire pizzerie

Elisabetta Gualmini invita i giovani ad aprire pizzerie

Sgarbi ne approfitta per chiudere con una chicca delle sue: “questa della pizzeria è una cazzata, fare la escort è meglio che aprire una pizzeria!”. E lui se ne intende.
Travaglio ritorna in studio e disintegra Elisa, con più classe rispetto a prima, ma la cosa assurda è Sgarbi che si piazza dietro alla ragazza e sembra suggerirle delle risposte. Se lei lo segue o meno non è dato saperlo.

Sgarbi suggerisce risposte ad Elisa

Sgarbi suggerisce risposte ad Elisa

Il “ballottaggio”, invece, stasera è tra Marta ed Elisa, e lo vince la prima con un plebiscito. E meno male, se no ci toccava di nuovo il pippotto a difesa del grande capo, che da quando è finito quello della destra è iniziato quello della sinistra. Quello dei 5 Stelle, invece, è costante.
Marta va giù duro con quello che è praticamente un manifesto politico.
La Gualmini, con atteggiamento spocchioso, prova a fare la professoressa, ma Marta la stende con un uno-due.
Travaglio chiosa: “le tangenti non sono la conseguenza delle grandi opere, sono le grandi opere ad essere la conseguenza delle tangenti.”

Marco Travaglio

Marco Travaglio

Il programma, lo dico dall’inizio, non è perfetto ma è comunque qualcosa di diverso dal solito format, ed ha tutte le potenzialità per evolversi e migliorarsi l’anno prossimo. Giulia Innocenzi, in quest’ultima puntata, sembra cresciuta e tiene bene il pallino.
Sul finale, dopo Vauro, la premiazione della terza edizione di Generazione Reporter che offre un contratto di 6 mesi con Servizio Pubblico. Una lodevole iniziativa ma, devo ammettere, si complimentano un po’ troppo con sé stessi nel presentarla.

Innocenzi, Vauro e Santoro consegnano il premio Generazione Reporter

Innocenzi, Vauro e Santoro consegnano il premio Generazione Reporter

Il premio se lo aggiudica Angelo De Luca con il video “Labiccì“, che trovate cliccando qui.

Otello Piccoli

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