Augias, Visionari: Martin Luther King e il razzismo in Italia

Corrado Augias conduce Visonari

Corrado Augias conduce Visonari

“Prima o poi arriva l’ora in cui bisogna prendere una posizione che non è né sicura, né conveniente, né popolare. Ma bisogna prenderla perché è giusta.”
(Martin Luther King Jr)

Cosa hanno in comune Martin Luther King, Karl Marx, Charles Darwin, Santa Chiara, Sigumund Freud, Leonardo Da Vinci, Ludwig Van Beethoven ed Italo Calvino?Secondo Corrado Augias sono tutti “Visionari“, gente che ha cambiato il mondo con la forza di un sogno, di una visione.
E come visioni appaiono, nelle “interviste immaginarie” che Augias ci regala coi protagonisti delle sue storie.
Ieri sera è andata in onda la puntata dedicata al pastore battista che ha cambiato la storia degli afroamericani, e che ha guidato il movimento dei neri dal giorno della protesta di Rosa Park fino a quando venne assassinato, il 4 aprile 1968.

Martin Luther King Jr

Martin Luther King Jr

Ma la storia del leader nero è anche un pretesto per parlare di ieri e di oggi, da Sacco e Vanzetti (per raccontare di quando essere italiani ed anarchici era pericoloso) ad Obama, passando da Malcom X ed i due Kennedy, di diritti acquisiti e di quelli da conquistare, con Stefano Rodotà, e con lo storico Bruno Cartosio. Sul finale interviene anche il prof. Ilvo Diamanti con i suoi grafici.
Si parla anche di integrazione, di migranti e di razzismo oggi in Italia, e qui Rodotà è, come sempre, insuperabile ed integerrimo: “non dobbiamo rassicurarci dicendo che in Italia non c’è razzismo, omofobia, misoginia. Queste cose ci sono e vanno affrontate, non derubricate”.
Ma, aggiunge, “se una volta, quando al nord si era razzisti con i meridionali, la politica cercava di porre qualche argine a tutto questo, oggi col razzismo c’è chi ci mangia. C’è un’imprenditoria della paura”.

Stefano Rodotà

Stefano Rodotà

Come dargli torto? La stessa puntata di AnnoUno di giovedì scorso (per leggere clicca qui), ha evidenziato come perfino tra i giovani spesso il migrante viene visto come il nemico. Ovviamente solo il migrante povero, perché quello ricco e/o famoso è ben accetto.
Ma quanta responsabilità hanno i media, e soprattutto la tv, in questa visione dell’altro, del diverso, del lontano, come del nemico da cui difendersi? Quante volte viene sottolineato con parole di emergenza e di paura, l’arrivo dei migranti? Quante volte, parlando di reati, si sottolinea l’etnia non italiana dell’autore, come se la cosa possa servire a farsi un’idea più completa sulla persona? E quanta gente va in tv ad indicare il capro espiatorio per raccattare voti tra i più disperati?
Il confronto tra i due intellettuali è piacevole, la discussione vola alta ed è interessante, oltre che istruttiva.

Ilvo Diamanti

Ilvo Diamanti

Infine si arriva ai sondaggi. Tra le domande poste dall’istituto diretto da Diamanti, una in particolare desta interesse.
Perché quando è stato chiesto se dare la vita per un ideale ha un senso, quelli più convinti erano i giovani dai 15 ai 24 anni, mentre i più disillusi erano quelli tra i 44 ed i 64. Ovvero quelli che hanno fatto il ’68, le lotte studentesche, le battaglie pacifiste. Quelli che c’erano ed hanno pianto per le morti di Martin Luther King e di Ernesto Che Guevara. Quelli che hanno perso la propria battaglia. Quelli che, come cantava De Gregori sotto metafora calcistica, “hanno appeso le scarpe a qualche tipo di muro e adesso ridono dentro al bar”.

Con una scenografia molto bella, servizi ben curati, e l’eleganza espositiva di Augias, il programma, scritto con Davide Bandiera, Tiziana Pellegrini e Vladimiro Polchi, funziona bene, ed è un peccato che sia arrivato quasi alla fine. Perché è uno spicchio di televisione ben fatta, ben pensata, ben realizzata, e di facile accesso. Una di quelle cose per cui una volta Raitre era Raitre.
L’ultimo episodio di Visionari va in onda lunedì 19, alle 23, su Raitre. “L’ospite” sarà Italo Calvino.

Otello Piccoli

Un pensiero su “Augias, Visionari: Martin Luther King e il razzismo in Italia

  1. Programma davvero curato, l’ho seguito con piacere. Meno male che esiste lo streaming, comunque, l’ora tarda è ingiustificabile :/
    Strano che Augias mi sia piaciuto anche come conduttore, stavolta! In genere da il meglio di sé nella scrittura…

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