Boris, il capolavoro che ha denunciato la tv “a cazzo di cane” (II Parte)

Boris – Gli scenggiatori (Valerio Aprea, Massimo De Lorenzo, Andrea Sartoretti)

Il secondo capitolo (il primo lo trovate cliccando qui) dell’analisi su Boris non può che aprirsi con gli sceneggiatori.
Torre, Ciarrapico e Vendruscolo, con un’autoironia di livello veramente raro, inseriscono tre personaggi anonimi (nel vero senso della parola, non vengono mai chiamati per nome), nel ruolo degli sceneggiatori, interpretati da Valerio ApreaMassimo De Lorenzo e Andrea Sartoretti.
Tre allegri fancazzisti strapagati, raccomandati, iscritti a “Sceneggiatura Democratica”, la correnti di sinistra della lobby degli sceneggiatori.
I tre passano il tempo a cazzeggiare, e riducono il proprio lavoro al minimo indispensabile, anzi spesso anche a molto meno.
Chiudono tutte le scene su personaggi basiti, preparano la “sotto-trama comica” scrivendo “qui gli attori improvvisano una scena comica”, e, nella terza stagione, saccheggiano a mani basse serie tv americane spacciandole per loro.
Da malore la sequenza della “festa del grazie”: i tre delinquenti hanno italianizzato la festa del ringraziamento, sostituendo il tacchino con le quaglie e quando arriva il giorno delle riprese reagiscono entrando nel panico perché qualcuno potrebbe chiamarli e chiedere loro spiegazioni.

Altri personaggi minori, ma al tempo stesso fondamentali, sono il truffaldino direttore di produzione Sergio (Alberto Di Stasio), la segretaria di edizione Itala (la bravissima Roberta Fiorentini) perennemente ubriaca, Augusto Biascica (la “Iena” Paolo Calabrese), capoelettricista violento ma con i complessi, Cristina Avola Burskstaller (Eugenia Costantini), giovane milionaria annoiata che sostituisce Corinna quando quest’ultima abbandona la serie, Diego Lopez, il delegato di rete, interpretato da Antonio Catania.
E ancora Lorenzo, lo stagista schiavo, l’aiuto regista Alfredo, la truccatrice Gloria, ed il presidente della Magnesia (la rete, che richiama  Medusa e Magnolia), che risponde all’emblematico nome di Dottor Cane.

Un discorso a parte va fatto per Nando Martellone, uno dei ruoli minori più riusciti in assoluto. Interpretato dal bravissimo attore e regista Massimiliano Bruno, Martellone è un insopportabile comico stile Zelig, con un suo micidiale tormentone (bucio de culo) che fa impazzire il pubblico italiano  naturalmente i tre bastardi sceneggiatori
Naturalmente è un pessimo professionista, ma perfetto per la parte che gli si deve affibbiare: il notaio comico.
Nella seconda stagione resta vittima di uno scandalo (che sembra ispirato alle vicende di Lapo Elkann) e finisce nel reality show “la casa senza bagno”, in cui i concorrenti devono resistere per alcune settimana senza andare di corpo.

Boris è talmente piaciuto fin dal suo esordio (probabilmente fin da quando le sceneggiature hanno cominciato a girare nell’ambiente) che molte star hanno fatto a gara per avere almeno un piccolo cameo in una puntata.
Tra gli altri possiamo citare ,Valentina LodoviniCecilia DazziLaura Morante, l’ex calciatore Sergio BrioPaolo Sorrentino, Filippo Timi, Valerio Mastandrea e il Trio Medusa. Oltre ad Elio e le Storie Tese che hanno scritto la sigla della serie.

In un paio di puntate appare anche Roberto Herlitzka, nel ruolo dell’attore Orlando Serpentieri, grande interprete teatrale, costretto a svendersi alle fiction di terz’ordine per pagare il mutuo, a cui vien chiesto di recitare, naturalmente, a cazzo di cane. Anche per non far sfigurare gli altri attori
La stessa Carolina Crecentini ha affermato, in un’intervista, che vedere uno come Herlitzka recitare male appositamente è stata un’esperienza incredibile.

Ma due su tutti hanno saputo dare a Boris una marcia in più:
Il primo è un divertentissimo Giorgio Tirabassi che interpreta Glauco, un direttore della fotografia amico di Renè che lo sostituisce in due di occasioni alla regia.
Glauco è presuntuoso, diretto, avido, ma soprattutto è un grande manipolatore.
In pochi minuti arriva, rivoluziona i ruoli, mettendo regolarmente nei guai Alessandro, insulta le attrici, caccia chiunque gli capiti a tiro, e succhia tutte le risorse della produzione ordinando tagliolini al tartufo per tutti.
Purtroppo alcune cose non possono essere raccontate, quindi ve le faccio vedere:

L’altro è, senza dubbio Corrado Guzzanti.
Il più dotato dei tre fenomenali fratelli dà vita a ben due personaggi meravigliosi: Mariano, l’attore psicopatico e fanatico religioso che interpreta il Conte (il cattivo della soap Gli Occhi Del Cuore), ed il suo agente, Padre Gabrielli.
Ma di questo parleremo domani, nelle conclusioni, perché merita un capitolo a parte.

Continua…

Otello Piccoli

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6 pensieri su “Boris, il capolavoro che ha denunciato la tv “a cazzo di cane” (II Parte)

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