Annalise Keating (Viola Davis) è avvocato penalista e docente di diritto penale presso la Scuola di Legge della Middleton University.
Ogni anno seleziona i migliori quattro studenti e li porta a lavorare con se, Questa volta, però, saranno in cinque: Connor Walsh (Jack Falahee), Michaela Pratt (Aja Naomi King), Asher Millstone (Matt McGorry), Laurel Castillo (Karla Souza), e Wes Gibbins (Alfred Enoch).
Forte, dura, cinica, decisa, competitiva, spietata, Annalise è un personaggio decisamente affascinante, ma con un lato dolcemente umano che ci viene mostrato poco per volta, soprattutto quando il racconto si sofferma sulla sua vita privata e sui suoi sentimenti (decisamente emozionante la sequenza in cui la vediamo struccarsi per la prima volta), e Viola Davis la interpreta magistralmente.
Gli studenti, ognuno con le sue peculiarità, sono colpiti e in qualche modo soggiogati da una personalità così prorompente, ma anche dal suo cinismo, tanto che alcuni di loro si ritrovano immediatamente invasi da dubbi morali d’ogni sorta.
Dubbi che, però, svaniscono, quando i cinque si ritrovano a dover occultare un cadavere e farla franca da un’accusa di omicidio.
Le Regole del Delitto Perfetto, la serie tv approdata da qualche settimana su Fox, infatti, ha subito uno di quegli stupri tipici dei titolisti italiani (anche se meno grave del solito), dato che negli Usa si chiama “How to Get Away with Murder“, che in italiano andrebbe tradotto, più o meno, in “come farla franca con l’omicidio”.
Durante lo studio gli studenti sono anche in forte competizione tra di loro, e gareggiano per meritarsi un trofeo, simbolo della giustizia, che la Keating fa passare di mano in mano secondo il contributo che essi danno al suo lavoro.
Il racconto entra nel vivo fin dai primi istanti, con i ragazzi intenti a decidere quale sia la via migliore per far sparire le tracce dell’omicidio. In fondo hanno avuto un’ottima insegnante nelle settimane precedenti. Con un ritmo serratissimo e continui sbalzi spazio-temporali, tre storie costituiscono la trama principale: la vita universitaria, tra lezioni e processi della Keating, l’assassinio di una giovane studentessa, Lila Stangard (Megan West), di cui è inizialmente accusata Rebecca Sutter (Katie Findlay), nuova vicina di casa di Wess e, ovviamente, l’omicidio che coinvolge i 5 studenti.
Divertente, appassionante, intrigante, ricca di colpi di scena, la serie, tra la scelta di avere un personaggio principale femminile determinato e sicuro di sé, e quella di dare spazio a parecchie scene di sesso gay, opta per una innovativa riduzione del ruolo del maschio eterosessuale, che nella figura del marito di Annalise, e in quella del suo principale collaboratore, il suo associato Frank, viene presentato, per lo più, come meschino, squallido, prevedibile e ingannevole.
Ovviamente, un po’ come in House of Cards (anche se qui la protagonista un minimo di coscienza ce l’ha), lo spettatore si riscopre a tifare per la Keating, anche se sa bene che sta per fare assolvere un colpevole. Così, per la durata dei 50 minuti dell’episodio, le proprie convinzioni morali vanno in tilt, mentre ci si lascia trascinare in un racconto piacevole e crudele allo stesso tempo.
Col suo successo di pubblico, Le Regole del Delitto Perfetto conferma un trend ormai evidente a tutti. Saturi di decenni di buonismo e di eroi “classici”, oggi c’è una gran fame di personaggi “negativi” per cui fare il tifo.
La prima stagione di questo coinvolgente “legal drama” composto da 15 episodi, va in onda il martedì dalle 21 su Fox, con ben due puntate.
Otello Piccoli
Considerato che Fargo sta per terminare (non vedo l’ora di scoprire le ultime due puntate!) mi hai incuriosito con questo post! Vedrò le prime puntate quanto prima!