COMMENTO EPISODIO 4×9 DE IL TRONO DI SPADE: IL CORAGGIO DI POCHI
Molti fan sono rimasti parecchio delusi da questo ultimo episodio, tutto incentrato sullo scontro al Castello Nero tra i Bruti e i Guardiani della Notte.
Io, invece, trovo che sia una puntata molto ben fatta, emozionante ed in pieno stile Trono di Spade.
Esattamente come nella 2×9 (la Battaglia delle Acque Nere), quando non ci furono morti eccellenti, come invece abbiamo avuto nelle stagioni dispari, la puntata è interamente dedicata alla battaglia, con i “Corvi” accerchiati: da un lato, oltre la barriera, l’esercito di Mance Ryder, dall’altro, alle porte del castello, le avanguardie di Tormund, Ygritte e dei Thenn. E, in fondo, da quanto tempo non si vedeva una battaglia?
La storia si apre con Sam che chiede a Jon lumi sul sesso, e bisogna subito dire che Snow non ne ha capito granché: sì, ha afferrato che c’era una donna, ma cosa gli abbia fatto gli è ancora ignoto. Il tutto mentre quell’altro lo illumina sui cavilli del giuramento: “diciamo io non avrò mogli, non sarò padre di figli, mica parliamo di altre cose da fare con le donne”. E il ragionamento non fa una piega!
A proposito di scopate, ecco Tormund che prova a raccontare ad Ygritte di quando s’è scopato Sheela l’orsa, ma la ragazza ha le sue cose e reagisce malissimo. Anche perché il capo dei Thenn fa alcuni apprezzamenti sulla sua “fica rossiccia”. Fredda e rilassata come al soltio, ci tiene a far sapere a tutti una cosa: Jon Snow è il suo obbiettivo primario, nessuno deve ucciderlo se non lei. Ma, soprattutto, ci comunica che vuole farsi un ciondolino con le sue palle, da sfoggiare con le amiche alla prima festa di addio al nubilato che le capita.
Carino anche il dialogo tra Sam e Maestro Aemon che rimpiange i tempi in cui anche lui faceva il fringuello con le ragazze. Ma poi chiude la conversazione dicendo “potrei dirti tutto su di lei” e invece non gli dice niente e lo manda a letto, mentre noi restiamo con la curiosità sugli aspetti morbosi della vita del vecchio.
Ma ecco che alla porta bussa la brutina con bimbo annesso e Sam improvvisamente si scopre un duro. Così decide di nasconderla in cantina e va in battaglia (ma non prima di essersi tolto la soddisfazione di baciarla). Anche perché, nel frattempo, ha suonato il corno, e dalla cima della barriera è ben visibile l’immenso incendio che annuncia l’attacco dell’esercito di Mance Ryder.
Sir Alliser, intanto, è costretto a dare ragione a Jon, ma già che c’è gli dà anche del coglione: “insomma , ok, l’avevi detto, ma se dovessi da retta ad ogni bravo coglione che dice qualcosa…”
Lo scontro è assolutamente epico, con i cento Corvi che devono affrontare un esercito immenso. Almeno teoricamente.
Già, perché in questa puntata si vedono arrivare solo le prime linee, ma i centomila uomini non si sono ancora visti: problema di comparse o possiamo aspettarci un prossimo attacco in massa?
Intanto, all’arrivo dei bruti alle porte, Alliser è costretto a lasciare il comando della barriera a Slynt, per scendere a combattere, ma quest’ultimo non è assolutamente in grado di comandare, così con una scusa lo mandano di sotto e Jon può finalmente giocare a fare il capo. Ne è contentissimo!
Davanti a lui ci sono bruti pronti all’assalto e perfino due giganti in sella ai mammut!
Spettacolare la scena in cui uno dei giganti fa scoccare una freccia (gigantesca anch’essa) e il Corvo colpito fa un volo di centinaia di metri, fino a cadere in mezzo al campo di battaglia all’interno del Castello Nero.
Come ci si può, e ci si deve, giustamente aspettare dal Trono, il combattimento è intenso e cruento, con teste che cadono, arti che volano, occhi cavati, facce sfondate e tante sottotrame, perfino durante uno scontro così.
Vediamo infatti che Slynt, invece di aiutare i compagni, corre a nascondersi in cantina, e lì temo per la brutina. Che la uccida per ridurla al silenzio? Ma lui è troppo preso a farsela addosso per agire.
Intanto la delicata Ygritte si dimostra meglio di Robin Hood con l’arco, e trafigge corvi su corvi, nonostante quella che potrebbe apparire una leggera miopia (infatti l’inquadratura è sempre un po’ sfocata). Tra questi c’è Pyp, colpito in pieno collo, che muore, sputando sangue, tra le braccia di Sam.
Dal lato nord, invece, è uno dei giganti ad essere abbattuto. L’altro ci resta malissimo e apre la porta con le mani. Ma come? E perché non lo faceva subito? Ma, soprattutto, perché gli altri guerrieri non lo seguono? Non lo sapremo mai. Quello che sappiamo, invece, è che Jon manda cinque soldati a difendere la porta interna.
Quando il gigante si presenta davanti a loro, quelli mica lo infilzano con le frecce, mica infilano le spade tra le grate per affettarlo mentre arriva. No, ripetono il giuramento ad alta voce e lo aspettano. Quello prende la ricorsa, sfonda la porta e muore insieme ai cinque Corvi. Che, per carità, hanno sacrificato la loro vita e vanno rispettati ma…ora la porta è sfondata! L’ordine era difendere la porta, mica farsi trasformare in marmellata dal gigante!
Intanto Sir Alliser resta gravemente ferito nello scontro e Sam decide di chiamare Jon. All’ascensore (perché i corvi hanno l’ascensore!!!) c’è il piccolo Holly, quello a cui i Thenn hanno mangiato i genitori per merenda, immobilizzato dalla paura, e così Sam gli dice di prendere un’arma e difendersi. Non l’avesse mai fatto, è il preludio alla tragedia.
Ora, quando anche Jon scende nel vivo della battaglia, capiamo che a turno viene lasciato su quello più sfigato.
Non appena il bastardo di Casa Stark si butta nella mischia arriva una delle più belle inquadrature della stagione: uno strepitoso piano sequenza di 43 secondi che ci mostra l’intera battaglia, scontro per scontro, protagonista per protagonista, con in sottofondo il tema, ri-arrangiato, della sigla. Da orgasmo cinefilo.
La scena, successiva, invece, è da orgasmo cinofilo, perché Sam libera Spettro, che si lancia nella mischia e pasteggia con le facce dei Thenn. Sì, perché il suo simpatico amichetto gli aveva precedentemente comunicato che il lupo era utile, lui invece no. Che carino.
Il capo dei ribelli cannibali, invece, individua Jon, e per fare dispetto a Ygritte, decide di attaccarlo.
Lo scontro non è niente male. Anzi, potremmo dire proverbiale, visto che prima Jon viene sbattuto contro un’incudine, e poi gli sfonda la testa con un martello.
Snow s’è appena ripreso, quando gli si para davanti Ygritte, con l’arco teso e la testa, evidentemente, agli zebedei del Corvo. Lui tenta subito lo sguardo da piacione, ma non pare funzionare: a Ygritte fumano le orecchie, per non dire altro.
Solo che lei, che evidentemente non ha mai ascoltato La Guerra di Piero, ha un attimo di esitazione, e Holly la trafigge con una freccia alla schiena.
Le sue ultime parole, tra le braccia di Jon, sono, ovviamente: “tu non sai niente, Jon Snow“.
Ora, lo dico chiaramente a tutti quelli che si erano affezionati a Vipera Rossa: ok, la sua morte è stata mille volte più epica, ma volete mettere il dispiacere per la scomparsa di un personaggio straordinario come Ygritte?
Una che ha talmente tanto sfottuto Snow da diventare adorabile. Io vedo i suoi occhi che si spengono e penso alle sete di trallalalà! Mi mancherà mille volte più di Vipera Rossa.
Anche perché li è l’ennesimo esempio di come, in questa saga, perfino i personaggi minori hanno un loro senso compiuto.
Mentre io ancora piango la bella bruta, in cima alla barriera decidono di usare “la falce”. Altra scena assolutamente spettacolare: dai ghiacci si stacca una specie di gigantesca ancora affilatissima che trancia i bruti che stanno scalando.
Traumatizzati da quest’ultima mossa, i bruti si ritirano. Per questa notte la battaglia termina qui, ma la guerra è solo all’inizio: i Guardiani della Notte sono decimati, mentre Mance Ryder e i suoi uomini sono ancora centomila.
Thormund viene catturato e sarà interrogato, mentre Jon prende una decisione: andrà ad uccidere Mance. Per farlo, decide anche di lasciare la spada a Sam. Giustamente pensa di ucciderlo di noia raccontandogli come faceva l’amore con Ygritte.
La prossima settimana andrà in onda l’ultima puntata. Io sono già disperato.
Otello Piccoli
Delusi?!? E da cosa, di grazia?! Mah! 😀
Eheh dall’attesa per l’esecuzione di Tyrion, immagino.
Personalmente non amo le puntate di GoT concentrate in un luogo solo. Mi sembra un trucchetto un po’ banalotto per far crescere la suspence sulle vicende degli altri personaggi, che sono temporaneamente ferme. (Guarda caso proprio con Tyron che rischia di morire e Arya appena giunta dalla zia che scopre essere defunta).
Chiaro che l’idea era lasciare al gran finale una serie di eventi tutti insieme, tali da farci odiare la nuova lunga attesa, ma una puntata intera di battaglia – anche se ammetto che ha avuto dei momenti connotati emotivamente, soprattutto riguardanti Sam e Jon e le loro storie impossibili – ha abbastanza deluso le mie aspettative.
Poi ovvio che stiamo parlando di una serie tv che è di gran lunga superiore alla maggior parte delle altre, per cui anche quando si muove una critica, non si mette assolutamente in discussione la qualità del programma.
Allora, io ero preparato, perché erano già arrivate alle mie orecchie le lamentele: “ma che puntata è? Due palle! Tutta a Castle Black!”, quindi, guardandola convinto di esserne deluso, l’ho invece apprezzata parecchio.
Ygritte non ha mai ascoltato La Guerra di Piero… geniale 😀
Secondo me la puntata è stata molto lenta nella prima parte, noiosissima soprattutto perché non vedevo l’ora che cominciasse la battaglia. Inutile aspettarsi una battaglia da Signore degli Anelli, il budget è quello che è, ma io sono molto soddisfatta, anche se forse era stata più densa di emozioni quella alle Acque Nere.
Dispiaciuta al massimo per la morte di Ygritte, anche se ho letto i libri mi ha fatto scendere la lacrimuccia, romantica come sono. Disperazione per Pyp e Grenn… che nel romanzo non muoiono, quindi è stato proprio un colpo al cuore.
Aspetto con ansia l’ultima puntata e cercherò di non sprofondare nella disperazione all’idea di dover aspettare un intero anno!
Dai, io gliela volevo cantare: “scoccala Ygritte, scoccala ora, e dopo un colpo scoccala ancora!”
Poi che qualcosa venga modificata rispetto al romanzo, ovviamente, ci sta. Anche per colpire un minimo chi conosce già la storia.