Anche se questo è un blog di critica televisiva mi sembra doveroso dedicare qualche riga ai caduti della Strage di Capaci.
Il 23 maggio 1992 ha cambiato la vita di molti, compresa, ovviamente, la mia. La reazione della gente all’indomani dell’eccidio, ma ancor più dopo la strage di via D’Amelio del 19 luglio, riempì di nuove speranze Palermo, la Sicilia, l’Italia intera.
Tutto ci potevamo aspettare, noi che in quei giorni e negli anni a venire marciavamo per le strade convinti di poter costruire un futuro diverso, tranne che lo Stato stesse trattando con la mafia per evitare che alcuni uomini politici facessero la fine dell’andreottiano Salvo Lima.
La Seconda Repubblica è nata sul sangue di uomini morti perché d’intralcio ad infami accordi tra apparati dello Stato e gli assassini di Giovanni Falcone.
La cosa più assurda è che dopo 22 anni la politica, il Parlamento, le istituzioni tutte, continuino a guardare ai fatti di quegli anni con tranquillità ed indifferenza. Anzi, le forze politiche e le più alte istituzioni della magistratura si oppongono con forza a chi cerca di scoprire la verità.
In questo Paese non esiste il diritto alla verità.
Per i morti della strage di Capaci:
Rocco Dicillo
Giovanni Falcone
Antonino Montinaro
Francesca Morvillo
Vito Schifani
Tutto ci potevamo aspettare tranne che…. Che amarezza. Complimenti per il post.
Alex