Ho visto un’atea in tv: la televisione italiana e le minoranze

Lilli Gruber

Lilli Gruber

Restando sul filone dei Papi e dei Santi, ché in questi giorni non s’è parlato d’altro, approfitto della puntata speciale di Otto e Mezzo, per fare un piccola riflessione su un tema: le minoranze nella tv italiana. Domenica sera, infatti, Lilli Gruber ha mandato in onda un punto di vista diverso,in una puntata dal titolo: “E’ tutto santo quel che luccica?“. In studio c’erano Massimo Franco del CorrierePadre Enzo FortunatoCarlotta Zavattiero, autrice del libro “Le lobby del Vaticano“, e Adele Orioli, dell’UAAR (Unione degli Atei e Agnostici Razionalisti).

La Orioli ha già partecipato ad alcune trasmissioni tv (per esempio è stata data in pasto a Sgarbi che approfitta per dire che in Italia i cristiani sono perseguitati, per vedere il video clicca qui), ma è davvero difficile vedere rappresentato il punto di vista degli atei nella tv italiana. Eppure è strano, in un Paese che non è, o non dovrebbe essere, a regime teocratico. La trasmissione è interessante: il prete ha costantemente il sorriso estasiato del cristiano gioioso, ma, per contraltare, anche l’atea è gioiosa e solare. Mentre in tanti, probabilmente, si attendevano un atteggiamento aggressivo, soprattutto contro la Chiesa, lei, sorridente, diceva cose tipo: “ma che problema c’è? La Chiesa fa solo il suo mestiere. Io non critico la Chiesa, critico i politici proni che fanno a gara a chi è più cattolico dell’altro”.

Adele Orioli

Adele Orioli

La discussione va avanti, in modo molto educato e tranquillo, pur con l’esposizione di punti di vista davvero tanto differenti. Ma soprattutto, per una volta, si pongono dei dubbi, dopo giorni e giorni di agiografia senza contraddittorio. Il punto è che, in questo Paese, ci sono concetti che fanno paura, soprattutto a chi fa televisione. E allora teorie minoritarie e personaggi che rappresentano idee che vanno “in direzione ostinata e contraria”, non sono molto ben visti. La tv ed il suo pubblico (ma forse più i suoi dirigenti ed i suoi autori) accettano solo le diverse sfumature  del pensiero unico. Se un ospite porta un punto di vista completamente differente dal comune sentire, gli  fanno pelo e contropelo o gli rispondono (i conduttori stessi) con sufficienza.

Lilli Gruber e

Lilli Gruber e Carlotta Zavattiero

Così ci sono minoranze e condizioni del tutto accettate, entro certi limiti: in tv, ad esempio, i gay si portano assai, soprattutto se travestiti, i tossici pentiti sono molto apprezzati, qualche malato terminale che fa audience è ben accetto. I migranti vanno bene solo se sono felici, ringraziano dell’opportunità di viver in Italia anche se schiavi, e sono tanto tanto riconoscenti. Viceversa, se rompono le scatole coi diritti, non sono roba da tv. Non sono ben accolti, e raramente sono invitati, gli atei. Anche perché, il più delle volte, in tv si dà per scontata l’esistenza di Dio. Non parliamo, poi, di una minoranza come quella degli “zingari” che, pur essendo stati nei campi di sterminio come gli ebrei, visto che sono poveri, vengono ancora discriminati da tutti. Sono mal sopportati tutti quelli che portano avanti teorie economiche che non prevedono la crescita dei consumi e dei rifiuti, perché disturbano il pensiero dominante.

Insomma la tv non ammette chi spiazza, chi potrebbe far pensare, chi  scandalizza. Ecco, in tv si può essere scandalistici, ma non si può scandalizzare, turbare la tranquillità, la serenità dello spettatore inebetito.

Pier Paolo Pasolini

Pier Paolo Pasolini

Diceva Pier Paolo Pasolini: “io penso che scandalizzare sia un diritto, ed essere scandalizzati un piacere. E chi rifiuta il piacere di essere scandalizzato è un moralista. Il cosiddetto moralista”. Ecco, il moralismo televisivo, che rifiuta lo scandalo intellettuale, è uno dei motivi principali per cui la tv italiana continua a muoversi su livelli qualitativi sempre più bassi.

Otello Piccoli

3 pensieri su “Ho visto un’atea in tv: la televisione italiana e le minoranze

  1. Fortunatamente la Gruber non mi provoca il prurito che altri conduttori di la7 contribuiscono a fornirmi costantemente, dati i loro “trattamenti con sufficienza”.
    E invita spesso gli Illy…da tenere d’occhio, insomma…

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