Conto Yellow, i lupi delle banche si travestono da agnelli

Conto Yellow, il nuovo conto di CheBanca!

Conto Yellow, il nuovo conto di CheBanca!

Dopo i politici quello che gli italiani odiano di più in assoluto sono le banche. Sono viste, non a torto, come corresponsabili della crisi economica in atto ormai da anni e mal si sopporta ogni mossa dello Stato in loro soccorso.
Ma, a differenza dei politici, le banche ci sanno fare, e già da qualche anno, hanno completamente trasformato il loro stile comunicativo, rendendolo più trendy, smart, funny, e se conoscete altri aggettivi inglesi alla moda aggiungeteli pure.
Il punto, però, è che a volte esagerano leggermente, e i primatisti assoluti confondere le cose sono quelli di CheBanca!.

Sorvolando sull’idea di chiamare così una banca (e resistendo alla voglia di spaccare tutto che mi mette addosso quell’insopportabile punto esclamativo) ,la “mission” comunicativa di CheBanca! è, senza dubbio, quello di sembrare tutto meno che una banca.
Quindi niente immagini grigie, niente impiegati, niente soldi, niente porte girevoli,niente scrivanie.

I conigli escono dal cilindro

I conigli escono dal cilindro

Diceva Marco Carena: “quando uno pensa a un pescatore, a cosa pensa? Alle lenze, alle canne da pesca, alle reti, ai pescherecci…a Capitan Findus, al limite! No, nella canzone Il Pescatore di Fabrizio De Andrè, non c’è niente di tutto questo. C’è solo uno che ride. Anzi nemmeno ride…ha una specie di sorriso! Gli succede di tutto: assassini che gli vuotano il frigo, carabinieri che lo minacciano…e lui è sempre col sorriso. O sei deficiente, o hai una paresi! Non lo sapremo mai.”
Ecco, nello spot di CheBanca! è uguale. Dapprima appaiono dei microfoni anni ’50, poi dei simpatici coniglietti escono dal cilindro, alcuni strani tizi si lanciano dentro tubi di plastica per la gioia di grandi e piccini, e un’altro, come se fosse al luna park, fa il gioco del martello per mostrarci quant’è forzuto.

L'uomo forzuto

L’uomo forzuto

Poi, ancora, i detonatori che scatenano i fumogeni gialli, tre disadattati che giocano a ping pong su un tavolo triangolare come se niente fosse e tre tizie sulle sedie da parrucchiere che sfoggiano una pettinatura degna di un film di Mel Brooks o dei Flintones.
Solo dopo 20 secondi di spot ecco per la prima volta apparire il bancomat, la prima immagine che ci strappa via dal Paese delle Meraviglie e ci ricorda che quella è una società, uno strumento in mano a dei lupi pronti a lucrare sui risparmi e le fatiche di chiunque, pronti a spellarti vivo alla prima occasione disponibile.
Ma tu non ci credi a queste cose, perché sei ancora nel mondo giallo e musicato di Conto Yellow!

L tre grazie mostrano il bancomat "

Le tre grazie mostrano il bancomat “innovativo”

A quel punto il loro messaggio arriva forte  chiaro. E non è mica una roba banale tipo “da noi conviene” oppure “fai un affare” o simili. No, no, l’hanno studiata bene davvero: “non hai più scuse, scegli il giallo!“.
Maledizione,non ho più scuse, come faccio? Se non ho più scuse mi tocca andare!
No perché, secondo questo bizzarro concetto, se non sei ancora un loro cliente,è solo perché accampi scuse.
“Guardi, io vorrei aprire un conto da voi, lo giuro, ma sa, il gatto è stato molto male, poi la bambina ha pianto tutta la notte, l’oroscopo dice che nei giorni dispari non dovrei mai apporre firme, e credo anche di avere la peste.”
“Eh no, signore, adesso non ha più scuse, ci dispiace, deve cambiare banca e venire da noi.”

I fumogeni gialli

I fumogeni gialli

D’altra parte, la voce fuori campo te l’aveva detto forte e chiaro, mentre quei tizi si agitavano come deficienti sullo schermo a ritmo di musica: “il giallo si fa in tre (e questa è già un’affermazione da TSO), nasce Conto Yellow (possiamo anche pensare all’uso dell’elettroshock), il conto corrente che ti dà tre buoni motivi per cambiare banca: interessi trimestrali, accesso ai fondi più gialli dl mercato (giuro lo dice davvero!), bancomat innovativo per i tuoi acquisti online. Conto Yellow, tutto il giallo in un conto.”

Scusate ma io davvero non resisto: devo chiudere con lo sketch di Ficarra e Picone sul conto limone, perché sembrerà retorica, ma davvero la realtà supera sempre la fantasia!

Otello Piccoli

3 pensieri su “Conto Yellow, i lupi delle banche si travestono da agnelli

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