
Carlo Freccero
A volte capita di assistere a un dibattito tra persone civili. Ed è una cosa spiazzante.
Ieri sera ad Otto e Mezzo, in una puntata intitolata “Grillo contro tutti“, si sono confrontati, rispondendo alle domande di Lilli Gruber, Corrado Augias e Carlo Freccero.
Fermi su posizioni ben distinte, i due si sono esibiti in un duello a colpi di fioretto com’è raro vederne oggi.
Augias, che è stato in questi giorni protagonista di una forte polemica con il M5S, è un chiaro sostenitore di Renzi e del percorso di riforme da questi annunciato.
Freccero, che è uno dei massimi (e più coraggiosi) esperti di comunicazione del nostro Paese, è un uomo della sinistra affascinato dai cosiddetti grillini.
I due non si risparmiano bacchettate e frecciate, ma sempre nel solco di una discussione pacata e con la disponibilità all’ascolto reciproco, mantenendo però le distanze con un “lei” che sembra un po’ forzato.
Per Augias i deputati di Grillo sono “fascisti inconsapevoli” per l’occupazione dei banchi del Governo, che “ricorda quello che accadeva negli anni 20 in Italia”, mentre per Freccero questi sono stati all’inizio un’Armata Brancaleone, ma ora sono “ragazzi preparati” che fanno “un lavoro egregio, straordinario” arrivando a dire che Di Battista potrebbe vincere il prossimo confronto elettorale con Renzi (e questa è una previsione sicuramente molto azzardata, ma al tempo stesso molto interessante).
Augias chiede allora a che serve la preparazione “se non ci si sporca le mani”, mentre Freccero dice che “Renzi sul Pd ha chiarito due cose: che ormai è un partito di centro, e che non ha mai fatto opposizione per 20 anni” al sistema di potere berlusconiano. Mentre i 5 Stelle avrebbero chiarito cos’è l’opposizione.
E, citando il discorso di Pertini sulla legge truffa (il quale si rivolse al Presidente della Camera dicendogli ” lei non è un Presidente. E’ una carogna, è un porco!), che per ora spopola in rete, sostiene che l’ostruzionismo è “l’esatto opposto del fascismo” perché è la consacrazione dell’importanza del Parlamento.
Intanto si augura l’emancipazione del movimento dal duo Grillo–Casaleggio.

Corrado Augias
La discussione si sposta poi su un punto: è vero che l’informazione è più attenta agli errori dei Cinque Stelle che non alle loro proposte?
Per Augias è una legge vecchia quanto il giornalismo: è sempre ciò che esce dal seminato che fa notizia. Per Freccero questo è vero, ma i giornali si attaccano di proposito al loro minimo errore perché difendono un sistema.
Mentre la puntata volge al termine l’ex direttore di Raidue ci offre una bella analisi comparativa tra il web e la tv della De Filippi “il programma più politico che conosco”.
Cos’hanno in comune? Che danno la parola ad “un corpo sociale malato, degradato, infelice, analfabeta […] e la crisi economica si riflette anche sulla crisi morale ed intellettuale di questo Paese.”
L’ultima domanda della Gruber, che stasera ha fatto decisamente la comparsa, riguarda la “resurrezione politica” di Berlusconi.
E qui le parti si invertono: Augias sostiene che il rischio di una vittoria della destra ci sia ancora.
Freccero, invece, tornando sui suoi passi dice “no, ce la farà questa volta Renzi a vincere, perché è troppo contiguo all’elettorato di Berlusconi“, e (da firmatario dell’appello per il greco Tsipras) annuncia l’arrivo di una nuova sinistra.
Insomma quando il confronto è sano e le posizioni sono ferme ma ben argomentate, non ha importanza quale delle parti prediligi, diventa un piacere anche ascoltare analisi opposte alle tue, e accorgerti che si può sempre imparare qualcosa dal punto di vista degli altri.
Un piccolo pezzo di buona televisione.
Otello Piccoli