Dopo l’ingegnoso tentativo degli autori di tenerci sulle spine di lunedì scorso, il settimo episodio di The Walking Dead, invece, è più simile ad un supplizio. Anche stavolta, l’intera storia ruota attorno al Governatore, che apre l’episodio stendendo il bucato e raccontando la sua triste infanzia a Megan.
E qui sono rimasta parecchio amareggiata, perché credo che in questo modo abbiano rovinato il personaggio del Governatore.
Insomma non è diventato un bastardo dopo l’apocalisse, è solo un uomo tormentato per via della sua infanzia … la banalità fatta Governatore! Tra l’altro è la stessa storia di Daryl!
Ad ogni modo, poco dopo essere stato ammesso nel gruppo di Martinez (e aver finito di stendere i panni) torna ad essere l’uomo a cui eravamo abituati.
Infastidito dall’ essere sottomesso al comando di un altro,il Governatore aka Brian aka Philip (ci credo che poi ha disturbi della personalità) uccide Martinez.
A questo punto, non mi è chiaro perché, dopo averlo ucciso, tenta di scappare, salvo rimanere bloccato a causa di un ingorgo di zombie impantanati nel fango che lo costringe a tornare indietro.
Comunque, dopo Martinez tocca al nuovo capo. Troppo “giusto” secondo il Governatore, per poter proteggere la sua gente. Ma non si limita ad ucciderlo, lo butta in acqua legato e lo lascia trasformarsi (un morboso trofeo?).
Ecco quindi che l’accampamento diventa una nuova Woodbury. Insomma 40 minuti per mettere in piedi il suo nuovo esercito, oltretutto un esercito di geni dato che si lasciano manipolare con una facilità esagerata.
Dopo aver fatto piazza pulita tra i potenziali leader del gruppo e essersi trovato un nuovo braccio destro (niente di meno che il fratello del defunto capo), il Governatore si dirige ovviamente verso la prigione, e mentre osserva da lontano Rick e Carl si accorge che, non molto distante da lui, fuori dai recinti c’è la sua amica Michonne, accompagnata soltanto dal vecchio Hershel.
Ma ormai è la nuova moda della serie: l’episodio si conclude lasciandoci sulle spine. Sparerà alla donna? Rischierà un conflitto a fuoco da solo?
Insomma come succede sempre più spesso in questa quarta stagione, gli ultimi cinque minuti sono quelli che vale la pena di vedere.
Personalmente credo che, a questo punto della serie, gli autori stiano tentando di allungare inutilmente la storia. Non si tratta più di una narrazione lenta. Quest’ultima puntata mi è sembrata il tentativo di tappare i buchi della storia del personaggio di Brian in modo quasi sbrigativo, mentre nelle precedenti stagioni la serie era riuscita a fare evolvere ogni personaggio senza risultare pesante o inutilmente romanzata. A maggior ragione perché il Governatore ci è stato presentato nella terza stagione come un personaggio oscuro, squilibrato ma anche molto affascinante.
A questo punto mi manca Rick e non pensavo che sarebbe successo! La settimana prossima andrà in onda l’ottava e ultima puntata prima della pausa di metà stagione, e spero veramente che rialzeranno il tiro … e non solo perché mi aspetto, ovviamente, un nuovo tentativo di assalire la prigione.
Non so cosa ne pensate ma per quanto mi riguarda, la storia del Governatore per ora è stata pressoché inutile per lo svolgimento della stagione (dopo l’ultima puntata speravo in qualcosa di più), mentre abbiamo lasciato il gruppo della prigione con un sacco di questioni in sospeso.
Possiamo sperare che tutte queste questioni convergeranno nella prossima puntata? Sia la sorte del Governatore e del suo nuovo gruppo, sia la vicenda di Carol, nonché l’evolversi della malattia? Glenn e Sasha saranno guariti? Se i due gruppi s’incontreranno sarà certamente in un conflitto. Il gruppo di Rick avrà la forza per combattere?
Lunedì alle 22.45 su Fox, l’ottava puntata dal titolo “Too far gone” e il commento, spero positivo, come sempre martedì.
Johanne Inglesi